Trend Topic: parquet e tappeti per creare delle “isole”
Non ci sono regole matematiche quando si tratta di arredare una casa. Il risultato finale è dato da diversi fattori che si influenzano e relazionano tra loro: le caratteristiche dello spazio, il gusto personale, le mode, le possibilità economiche. Nell’arsenale dell’interior designer, professionista o dilettante che sia, ci sono tuttavia diversi “trucchi”, se così vogliamo chiamarli: stratagemmi che, con semplicità, permettono di cambiare anche radicalmente l’atmosfera, l’impatto, il “sapore” di una stanza. Usare parquet e tappeti per creare delle “isole” è uno di questi.
Centro focale o dettaglio discreto
Senza stravolgere nulla, e senza troppe complicazioni, un tappeto può diventare il pezzo forte di un salotto, una camera o una sala da pranzo, agendo come centro d’attenzione ed elemento di sorpresa, riuscendo persino a dare un senso a stanze altrimenti spoglie. Oppure mimetizzarsi discretamente con il resto dell’arredamento e fungere da dettaglio capace di dare a un ambiente un look più curato.
Si può rendere più vivace e movimentata una stanza creando contrasti di colore tra il tappeto e il pavimento, o decidere di accordare i colori del mobilio e del parquet giocando con tonalità simili, texture e materiali.
Parquet e tappeti per creare delle “isole”
Che fanno tutti i bambini del mondo quando stanno sopra un tappeto? Immaginano che si tratti di un’isola, circondata dalle acque o dalla lava incandescente. E come tale — un’isola — il tappeto può essere utilizzato in un ambiente. Si può ricavare una piccola, confortevole nicchia all’ingresso, incorniciare il tavolo da pranzo, delimitare l’angolo salotto di un open-space senza dover per forza ricorrere a librerie o pareti divisorie, ospitare un mini-rifugio per la lettura o il gioco.
Se nelle aree ampie e multifunzione un tappeto separa in maniera non invasiva le diverse zone, laddove ci sia carenza di spazio può invece creare “dal nulla” un angolino che non si pensava di avere.
Proteggere il parquet
Oltre alle funzioni estetiche, un tappeto ne ha anche di pratiche. È un efficace isolante sonoro, una calda e morbida “pista d’atterraggio” per chi lo trova sotto i piedi appena si alza al mattino e, soprattutto, può proteggere il parquet in un’area ad alto utilizzo (e alto rischio di danneggiamento) come ad esempio un tavolo da pranzo o un salotto, tra scarpe, sedie e poltrone in continuo movimento.
Ci sono, tuttavia, alcune cose da sapere, per evitare brutte sorprese:
- molti posatori sconsigliano di mettere tappeti per i primi mesi dopo la posa, per via di quel fenomeno chiamato ossidazione, un processo naturale che consiste in un lieve cambiamento di colore a causa di aria e raggi solari;
- per lo stesso motivo, tenere a lungo un tappeto sopra al parquet può creare zone di colore diverso (più chiaro). L’ideale sarebbe di cambiare la posizione del tappeto almeno una o due volte all’anno. Potrebbe essere uno stimolo a ripensare l’assetto di una stanza;
- non optare tappeti che perdono colore;
- utilizzare i migliori prodotti per parquet: quelli della linea Solid di Renner.
La scelta
Se si vuole procedere all’acquisto di un tappeto, una delle caratteristiche principali da valutare è la dimensione. Le misure vanno prese con molta attenzione, mai “a occhio”. Altri aspetti da considerare sono la forma e il tipo di materiale, cercando di tenere bene a mente il tipo di ambiente che si vuole arredare.
Ce ne sono di lana, di seta, di pelle, di fibre vegetali o sintetiche. A pelo lungo o a pelo corto. Rettangolari, circolari, componibili. Persiani, afgani, caucasici. Classici e ultramoderni. Costosissimi o economici.
Qualunque sia la scelta, quello tra tappeto e parquet è un binomio vincente. A contrasto o tono su tono, il ventaglio di possibilità e praticamente infinito.