Perché a basket si gioca sul parquet?
Pallacanestro, pallavolo, calcio a 5, hockey su pista, squash, pallamano, pattinaggio, ciclismo su pista, danza. Cos’hanno in comune? Il fatto di essere discipline che si praticano perlopiù su superfici in legno. Materiale che, quando è possibile, viene preferito rispetto a tutti gli altri. Ma perché a basket si gioca sul parquet?
Quella prima partita al YMCA
Era il 21 dicembre del 1891, nella città di Springfield, Massachusetts, quando venne giocata quella che viene considerata come la prima partita di basket della storia.
A Springfield sorgeva la la YMCA Training School (che oggi si chiama Springfield College), una scuola di formazione per i futuri dirigenti dell’Associazione Cristiana dei Giovani. Per chi se lo stesse chiedendo: sì, è esattamente quella YMCA, resa celebre dai Village People nell’omonimo brano che strizza l’occhio all’omosessualità non dichiarata di molti membri dell’associazione.
Tornando al college: lì, all’epoca, insegnava educazione fisica un trentenne che veniva dal Canada. Si chiamava James Naismith, aveva una laurea in medicina e una in filosofia e tutti lo chiamavano The Doc.
Naismith era stato uno sportivo: giocava a football americano e a lacrosse, e praticava sia l’atletica leggera che la ginnastica.
Un giorno di quel freddo inverno del 1891 il responsabile del corso di educazione fisica chiese al Doc di inventare un’attività per far divertire i ragazzi durante le lezioni al coperto. Doveva essere un gioco semplice, non pericoloso e soprattutto economico.
Naismith si ispirò a un tipico divertimento da bambini che conosceva dalla sua infanzia canadese e lo mescolò ad alcuni antichi sport. Prese due cesti di vimini per le pesche, li appese alle due estremità della palestra, diede la palla a due squadre di nove giocatori ciascuna (entrate nella storia col nome di First Team) e inventò la pallacanestro.
Il pavimento di quella palestra era in legno. Ecco perché a basket si gioca sul parquet? Non si tratta solo di questo.
Il parquet nel basket moderno
Oggi lo sport è molto cambiato. Al tempo di Naismith i giocatori non potevano correre e i cesti avevano il fondo, quindi bisogna andava a riprendere la palla (con la scala!) tutte le (rare) volte che qualcuno faceva canestro.
Il parquet, però, è rimasto, ed è diventato sinonimo del campo da gioco stesso. Quante volte, nel giornalismo sportivo, sentiamo dire che «la squadra X è stata sconfitta sul parquet della squadra Y»?
Nonostante l’avvento dei materiali sintetici, nei campionati di alto livello la superficie di gioco è sempre di legno. Questo perché si tratta di un materiale molto resistente ma anche elastico, caratteristica che per i giochi con la palla è fondamentale. Inoltre è capace di attutire il colpo in caso caduta.
In aggiunta a questo, permette una buona presa del passo, quando ci si muove sopra di esso, ma senza troppo attrito (e qui anche danzatrici e danzatori ringraziano).
Di che legno sono fatti i parquet dei campi da basket?
Oggi si utilizzano molte essenze: rovere, acero, faggio, frassino, betulla. Anche più “esotiche”, come il bamboo e la hevea (albero della gomma).
Nel massimo campionato di pallacanestro a livello mondiale — parliamo ovviamente dell’NBA — è ormai tradizione che le superfici di gioco siano in legno d’acero.
Una particolarità dei campi da basket è la finitura: si usano comunemente otto mani di vernice, così da garantire un’altissima resistenza alla superficie.
Un’eccezione: il campo da gioco dei Celtics
Nella NBA sono in legno d’acero 29 arene su 30. Solo una, tra le più celebri, fa eccezione. È quella dei Boston Celtics.
Tutte e tre le sedi che la squadra ha avuto nel corso del tempo — Boston Arena, Boston Garden e, oggi, il TD Garden — sono state caratterizzate da un parquet in quercia rossa. Caratteristico anche il disegno intrecciato, differente da quello di tutte le altre franchigie NBA.
Il motivo di questa differenza è storico: quando i Celtics debuttarono come squadra, nel 1946, a causa della guerra c’era scarsità di legname tagliato e lavorato professionalmente.
Vennero quindi recuperati, per tutta la città, scarti di quercia rossa, poi disposti con una posa incrociata. Da allora, vista anche la gloriosa storia della franchigia, quel parquet è diventato un’icona. È stato sostituito più volte ma materiale e disegno sono rimasti gli stessi.
Piccola curiosità: lo stesso palazzetto in cui giocano i Celtics ospita anche la squadra di hockey su ghiaccio dei Bruins. A volte le partite sono a poche ore l’una dall’altra e una squadra deve smontare o rimontare il parquet per tempo. Quella squadra viene chiamata Bull Gang, che è il nome che si diedero i posatori originali, quelli che installarono il primo parquet nel ‘46.