Parquet per ufficio: consigli e tendenze
L’intero ambiente-ufficio in questi ultimi anni sta subendo una piccola rivoluzione. Si sta innanzitutto cominciando a mettere in discussione l’assai diffuso modello “open space”. Secondo una recente ricerca dell’Università tecnica di Delft, nei Paesi Bassi, il benessere dei lavoratori e la produttività sono infatti influenzate negativamente dai rumori e dalla confusione degli uffici aperti. E poi c’è la questione smartworking, sempre più diffuso. Nonostante questo, gli uffici sono per ora ben lungi dall’essere strutture “in via di estinzione”, dunque è importante idearli e arredarli nel miglior modo possibile. L’equazione bell’ufficio = lavorare meglio non funziona, ma sicuramente passare tante ore in un luogo accogliente migliora la qualità della vita. E un buon parquet per ufficio è certamente uno degli elementi fondamentali da questo punto di vista.
Le problematiche del parquet per ufficio
Visto che un ufficio lo si vive in maniera molto diversa rispetto alla casa, la scelta del parquet giusto sarà per forza differente rispetto a quella del parquet domestico. Questo perché
- il pavimento in legno di un ufficio dovrà generalmente sopportare un carico maggiore (per via di scrivanie, armadi, archivi, librerie);
- sarà sottoposto a un maggior numero di sollecitazioni (molte più persone che camminano, sedie che si spostano);
- avrà bisogno di essere pulito con facilità, in modo rapido;
- dovrà durare nel tempo, mantenendo il proprio aspetto originario per molti anni.
Dato che si tratta di ambienti solitamente affollati, si preferirà quindi una finitura a vernice, più adatta ad ambienti ad alto calpestio. Le finiture della gamma Solid di Renner Italia offrono grandi prestazioni su pavimenti ad alto traffico (hanno anche il bollino HT High Traffic) e tra le vernici si può optare per SolidZero, SolidNature, SolidClassic e SolidCrystal, che differiscono tra loro per il grado di brillantezza (i gloss) che danno al pavimento.
Le migliori essenze per il parquet per ufficio
Come già accennato, le essenze che vanno bene in casa non sempre sono la scelta giusta per l’ufficio.
Ecco dunque quelle più consigliate per gli spazi lavorativi ad alto traffico.
- Wengé: è un legno di origine africana. È molto scuro, con venature che tendono al nero, e tende a ossidarsi. Robusto e compatto, ha un’alta durezza, è poco deformabile e presenta una buona resistenza all’umidità e ai parassiti.
- Doussié: duro e compatto, con venature “tortuose” e di colore rosso-oro, tendente all’arancione. Proviene dall’Africa centrale e occidentale. Ha una grande resistenza ed è adatto persino per i pavimenti su cui si fa sport. È indicato per il riscaldamento a pavimento ed è praticamente immune da parassiti.
- Rovere: è di colore giallino, biondo dorato. Tende a ossidare con il tempo, assumendo una gradazione giallo paglierino. Essendo molto chiaro si presta bene a essere colorato. Ha buona durezza, stabilità e durabilità. Non si graffia facilmente ed è poco poroso, quindi non assorbe troppo lo sporco. Resiste a funghi e muffe, e garantisce un’apprezzabile resistenza all’umidità e agli sbalzi di temperatura.
- Bambù: viene chiamato “l’acciaio vegetale” e questo dice tutto su durezza e resistenza. È in grado di sopportare un peso sulla superficie superiore al doppio rispetto al cemento, infatti viene impiegato anche per la costruzione di abitazioni antisismiche.
Resiste alle macchie e ai graffi, è facile da pulire e non trattiene lo sporco. Si può usare pure in strutture esposte all’esterno. - Afrormosia: è un legno esotico di colore bruno tendente al giallo e con venature verdastre. Proviene dall’Africa ed è una pianta molto preziosa e rara, tutelata in quanto a rischio estinzione. Il parquet in afrormosia può essere usato con il riscaldamento a pannelli radianti. Ha una durezza medio-alta e media resistenza all’umidità. Tende a ossidare e scurire, se esposto ai raggi del sole.
- Merbau: essenza esotica dall’elevata durezza e resistenza agli urti. Si usa anche come parquet industriale. Ideale se si ha il riscaldamento a pavimento. Proviene dal sud-est asiatico e dall’Indonesia. Ha un colore bruno-rossiccio con striature gialle. Viene proposto come alternativa al doussiè per chi desidera avere colori intensi, ma con una tonalità più chiara. Molto indicato negli ambienti ad alto calpestio.
Alcuni consigli per preservare il più a lungo possibile la “salute” del parquet per ufficio
Per garantire una “vita” più lunga al parquet in ufficio è possibile seguire alcune accortezze, piccoli trucchi che renderanno la manutenzione più semplice:
- mettere degli zerbini all’ingresso o prima di una stanza con il parquet posato a terra. In questo modo si eviteranno inutili abrasioni o graffi;
- tenere sotto controllo la temperatura e l’umidità nell’ufficio. Di norma per una pavimentazione in legno la temperatura ideale va dai 10° ai 22° e l’umidità dal 45% al 60%;
- evitare un’eccessiva esposizione al sole, infatti i raggi UV possono rovinare il legno. Quando è possibile, è bene usare tende per schermare la luce;
- usare dei tappetini sotto alle sedie con le ruote. A lungo andare lo sfregamento potrebbe danneggiare irreparabilmente il pavimento.
Sul mercato ce ne sono anche di trasparenti, che non spiccano troppo e non guastano esteticamente l’eleganza del pavimento.