L’aria condizionata fa male al parquet?
Sono sempre di più le case, gli uffici e gli ambienti pubblici dotati di impianti di climatizzazione. Quando arriva l’estate e l’afa inizia a diventare insopportabile, le bocchette e i diffusori cominciano inevitabilmente a soffiare aria fresca così da rendere più sopportabili le giornate. Occorre tuttavia fare attenzione agli sbalzi di temperatura e umidità. Oltre a essere potenzialmente dannosa per la salute delle persone, infatti, l’aria condizionata potrebbe anche far male al parquet.
Il legno del parquet reagisce ai cambiamenti atmosferici degli ambienti
L’abbiamo scritto e ripetuto più e più volte: il legno è un materiale vivo, ed è qui che risiede la sua incredibile bellezza. Ma, in quanto tale, si modifica nel corso del tempo e reagisce alla luce solare e alle variazioni di temperatura e umidità di una stanza.
Non tutte le essenze sono uguali: ci sono quelle che soffrono meno l’umidità — come ad esempio il doussié, l’iroko, il merbau, il teak e, in parte, anche il rovere.
Mediamente, però, le condizioni ottimali sia per la posa che per la conservazione di un pavimento in legno sono:
- una temperatura tra i 15° e i 25°;
- un’umidità tra il 35% e il 65%.
Nonostante le tecnologie per la lavorazione e la finitura del legno consentano di avere prodotti sempre più resistenti, salire o scendere al di sopra o al di sotto di tali valori può essere dannoso per il parquet. Non solo, anche gli sbalzi di umidità e temperatura, come già accennato, vanno evitati il più possibile.
I rischi dell’aria condizionata per il parquet
Sebbene nessuno utilizzi l’impianto di climatizzazione per raggiungere i 15° d’estate (il consiglio, per evitare danni alla salute, è di evitare di scendere sotto i 5° o 6° rispetto alla temperatura naturale dell’ambiente), un eccesso di aria fredda potrebbe andare a rendere l’aria più secca.
Con valori di umidità troppo scarsi il legno tende a imbarcarsi verso il basso. Le assi, inoltre, potrebbero separarsi e la superficie del legno fessurarsi. Un’umidità eccessiva, al contrario, porterà il pavimento a espandersi, e dunque a sollevarsi lungo le fughe delle assi.
Il rischio è ancora più alto in quegli ambienti come gli uffici e i locali pubblici, in cui il traffico di persone — e dunque il calpestio — è elevato.
Occorre fare attenzione anche all’utilizzo del solo deumidificatore (presente, come funzione, anche nella maggior parte degli impianti di climatizzazione). Se spesso basta utilizzare quello, senza ricorrere all’aria condizionata, per ottenere un ambiente gradevole, va evitata un’eccessiva secchezza dell’aria, che tra l’altro ha effetti negativi anche sulla salute di persone e animali.
Tenere sotto controllo l’umidità con un igrometro
Chiunque abbia un parquet e desideri farlo durare in ottime condizioni il più a lungo possibile, avrà bisogno di quello strumento chiamato igrometro.
Si tratta di un misuratore dell’umidità relativa dell’aria, indispensabile per tenere sotto controllo le condizioni dell’ambiente interno.
Ce ne sono per tutte le tasche e per tutti gli usi, professionali e non. In molti casi si tratta di un termoigrometro, che quindi misura anche la temperatura.
Come già detto, i valori entro cui cercare di mantenere le stanze sono tra il 35% e il 65%. Se si sale troppo in alto, allora va attivato il deumidificatore. Se si scende troppo in basso, serve invece un umidificatore (anche di questi se ne trovano in commercio molti).
Nella maggior parte delle circostanze, comunque, basterà arieggiare con una certa frequenza l’ambiente, così da evitare eccessive escursioni termiche e di umidità.