La verde Irlanda sarà ancora più verde
San Patrizio, i trifogli, i leprecauni, gli immensi paesaggi naturali. L’Irlandaè già conosciuta in tutto il mondo con gli appellativi di isola di smeraldo e la verde Irlanda. Nei prossimi anni il paese che ha dato i natali a James Joyce, Oscar Wilde, Samuel Beckett e Bram Stoker sarà ancora più verde perché il governo di Dublino ha in progetto di piantare ben 440 milioni di alberi da qui al 2040.
Il Climate Action Plan, pubblicato sul sito del Dipartimento del Clima e dell’Ambiente del governo di Dublino, guidato dal Primo ministro Leo Varadkar, prevede di seminare 22 milioni di alberi ogni anno, arrivando quindi a un totale di 440 milioni, distribuiti su ottomila ettari di terreno. Il 70% di queste nuove foreste sarà destinato a conifere, pini e cipressi e il restante 30% a piante a foglia larga.
Un Irlanda ancora più verde contro la crisi climatica
Questo progetto ha lo scopo di combattere i cambiamenti climatici. Buona parte dell’anidride carbonica prodotta in Irlanda sarà infatti assimilata dagli alberi piantati nei prossimi anni.
Ma quello della riforestazione non è l’unico aspetto. In questo ambizioso piano è previsto anche un aumento dei veicoli elettrici con una media di 100.000 all’anno nei prossimi dieci anni. L’obiettivo è quello di arrivare a quasi un milione di veicoli elettrici entro il 2030.
Inoltre circa 50.000 abitazioni dovranno subire delle modifiche per raggiungere gli standard richiesti e diventare più green.
Non tutti sono d’accordo
Il piano, tuttavia, ha sollevato parecchi malumori tra gli agricoltori e i proprietari terrieri irlandesi. Il motivo è molto semplice: parte dei terreni oggi coltivati andranno convertiti in boschi e foreste.
Il Guardian, uno dei principali quotidiani britannici, riporta anche le contestazioni di gruppi di cittadini preoccupati per le specie di alberi scelte per il Climate Action Plan. In particolare per il peccio di Sitka, una conifera proveniente dal Nord America che cresce velocemente e può arrivare a toccare 100 metri di altezza. Attualmente i pecci costituiscono la metà degli alberi irlandesi ma i contestatori li considerano delle brutture oscure e umide, che non fanno passare la luce, uccidono la fauna selvatica e creano una sorta di muro verde che deturpa il paesaggio.
Dopo queste proteste, il governo irlandese sta organizzando incontri con la popolazione per individuare e cercare di risolvere le divergenze, provando ascoltare i bisogni delle comunità locali senza dimenticare l’interesse nazionale.
Non solo l’Irlanda
Ci sono altri progetti interessanti, nel mondo, che puntano sull’aumento delle foreste per azzerare le emissioni di CO2.
In Brasile la Ong statunitense Conservation International prevede la piantumazione di 73 milioni di alberi in Amazzonia nel corso dei prossimi anni.
L’Australia, già tremendamente colpita dagli incendi, ha finanziato un’iniziativa che punta a seminare più di un miliardo di alberi entro il 2050.
In India, il 2 luglio del 2017, grazie alla mobilitazione di oltre un milione e mezzo di cittadini, in un solo giorno sono stati piantati ben 66.750.000 alberi nello stato di Madhya Pradesh.
Il governo islandese ha deciso di intensificare l’opera rimboschimento entro il 2100 piantando tre milioni di alberi ogni anno.
Ma sono sempre di più i paesi che, dall’Africa all’Europa, dall’Asia all’America, fortunatamente si stanno muovendo in questa direzione.