La classificazione estetica del parquet
Nella ardua scelta di una pavimentazione in legno giocano un ruolo fondamentale le modalità con cui le aziende designano i loro prodotti. Per orientarsi nel labirinto di nomi e definizioni — prima scelta, seconda scelta, ecc. —, che a volte variano da marchio a marchio, occorre tenere presenti quelle che sono le principali modalità di classificazione estetica del parquet.
Oltre al tipo di legno, a fare la differenza — nel prezzo così come nel pregio della materia prima — sono anche altre caratteristiche. Queste sono: l’età della pianta, la quantità e la qualità dei nodi, la maggiore o minore presenza di elementi come venature, crepe e fiammate.
Come prima cosa, quindi, cerchiamo di capire meglio alcuni termini tecnici.
I concetti da comprendere per conoscere la classificazione estetica del parquet
- Alburno: è la parte legnosa più giovane, più tenera e più chiara del tronco. Si trova subito sotto la corteccia.
- Durame: al contrario dell’alburno, è invece la zona più vecchia. È anche la più pregiata perché meno soggetta a parassiti e più stabile.
- Nodi: sono i prolungamenti dei rami all’interno del fusto. Si suddividono principalmente in due tipologie. Nodi sani e aderenti, si formano quando i rami sono ancora vivi nel momento in cui la pianta viene abbattuta. Nodi cadenti o marci, si formano dopo la caduta naturale di un ramo e vengono facilmente attaccati da funghi e batteri.
- Anelli di accrescimento: mostrano la produzione di nuovi strati di legno da parte della pianta. Possono essere più o meno fitti, in base alle condizioni in cui è cresciuto l’albero.
- Venature: sono i segni caratteristici del legno. Si formano dai vasi che portano il nutrimento alla pianta.
- Specchiatura (o raggi parenchimatici): è l’aggregato di cellule, disposte in maniera radiale, che dà luogo a zone più “lucide”.
- Crepe: sono le fessure che normalmente si producono durante l’essiccazione, per via della perdita dei liquidi interni.
- Fiammata: è l’effetto estetico di quelle venature che, nel disegno, ricordano appunto una fiamma.
- Setolature (o cretti): si intendono le fessurazioni del legno, che si sviluppano solitamente in senso longitudinale. Sono abbastanza strette, poco profonde e limitate nella lunghezza.
- Cipollatura: è il distacco del legno lungo la fibratura degli anelli di accrescimento. Può essere causata da fulmini, urti o funghi.
- Colpo di fulmine: se, appunto, l’albero è stato colpito da un fulmine.
- Resina: prodotte da alcune piante (come le conifere), possono ritrovarsi nel legname come tracce o come “tasche”.
Le classi di aspetto: cerchio, triangolo e quadrato
Per evitare confusioni tra prime, seconde e terze scelte, e classificare un parquet in base alle sue qualità estetiche, le normative europee hanno stabilito dei parametri ben precisi.
Questi sono stati formalizzati per differenti tipologie di pavimentazioni in legno:
- in legno massello a incastro (norma UNI EN 13226);
- massiccio senza incastro (UNI EN 13227);
- massiccio a mosaico (UNI EN 13488);
- multistrato prefinito (UNI EN 13489).
Per ciascuno di essi vengono definite tre differenti scelte, espresse da altrettanti simboli:
- cerchio: è considerata la scelta di più alta qualità estetica. Il cerchio viene assegnato a doghe o listoni che non presentano alburno, con nodi sani di piccole dimensioni e nodi marci di misure ancora inferiori. Sono consentite specchiature e leggere variazioni di colore ma non le setolature e l’inclusione di corteccia. Oggi molte aziende tendono a non produrre più parquet di qualità estetica cerchio perché è una lavorazione che produce molti scarti ed è poco sostenibile dal punto di vista dell’ambiente;
- triangolo: sono presenti fiammate, sono consentiti nodi sani fino a 8/10mm (la misura varia in base al tipo di parquet: massello o multistrato) e nodi marci inferiori o uguali a 2/5mm. Setolature di piccole dimensioni sono pure ammesse, così come variazioni nel colore, presenza di alburno sano e specchiatura. No, invece, alle inclusioni di corteccia;
- quadrato: è la classe estetica inferiore. Tutte le caratteristiche non consentite nelle precedenti due classi vengono ammesse se queste non compromettono la resistenza meccanica del materiale e la resistenza all’usura.
Spesso il parquet così classificato viene denominato anche “scelta rustica”.
Un’altra modalità di classificazione estetica del parquet: rigatino, prima e seconda scelta, e nodino
Le aziende produttrici usano spesso anche altre definizioni, che possono variare anche di molto da l’una all’altra: select, natura, standard, rustico, o con le lettere A, B, C, D.
Solitamente si basano su prodotti che presentano listoni e doghe miste cerchio-triangolo (select, rigatino, prima scelta), triangolo (standard, seconda scelta), quadrato (nodino, rustico).
Come già accennato, il prezzo varia molto in base alla scelta che si fa. E ci sono anche parquet che prevedono elementi in legno di tutte e tre le classificazioni, offrendo un colpo d’occhio sicuramente più dinamico rispetto a quello di un pavimentazione in legno più uniforme.