Il parquet in cedro giapponese
Cedro è un nome usato per piante anche molto diverse. Non parliamo solo di specie differenti, ma anche di famiglie. Il cedro agrume (Citrus medica), infatti, non c’entra nulla con il genere Cedrus (di cui fanno parte, ad esempio, il cedro del Libano e il cedro dell’Himalaya. Ed entrambi sono differenti dal cedro giapponese (Cryptomeria japonica). In questo caso trattiamo del parquet in cedro giapponese.
- Da dove viene il parquet in cedro giapponese
- Come viene utilizzato il legno di cedro giapponese
- I pregi del parquet in cedro giapponese
- I difetti
- Qualche consiglio per far durare a lungo il proprio parquet in cedro giapponese
Da dove viene il parquet in cedro giapponese
Il cosiddetto cedro del Giappone è un albero sempreverde che appartiene alla famiglia delle Cupressaceae, come i cipressi, i ginepri, le sequoie e le tuia.
Il nome scientifico è Cryptomeria japonica, ed è l’unica specie conosciuta del genere Cryptomeria, originaria dell’Asia, più specificamente del Giappone e della Cina.
È una pianta di grandi dimensioni, molto longeva. Arriva fino a 40 metri d’altezza, ma talvolta supera anche i 60 metri.
Il durame è marrone-rossiccio, nettamente demarcato rispetto all’alburno, che invece è di color paglia con sfumature rosate.
Il suo legno è tenero e leggero, oltre che profumato, con una discreta presenza di nodi. La venatura è generalmente dritta (ma esistono eccezioni che venature molto interessanti) e la texture è uniforme.
In Giappone è considerato un albero sacro, simbolo di rinascita, ed è comunemente piantato nei cimiteri.
In occidente si impiega soprattutto come pianta ornamentale. Sono molto diffusi anche i bonsai di cedro giapponese.
Come viene utilizzato il legno di cedro giapponese
Viste la sua facile lavorabilità e le sue caratteristiche di leggerezza, durevolezza e resistenza, il legno di cedro giapponese è largamente impiegato, in Giappone, nei templi e nelle case tradizionali, in particolare per pannellature, rivestimenti, pavimenti e mobili.
Si adopera anche per recinzioni e per la costruzione di barche.
Quello di Cryptomeria japonica è anche il legno usato nella tecnica dello Yakisugi. Si tratta di un trattamento tradizionale giapponese che, attraverso la carbonizzazione della superficie, rende il materiale più resistente a batteri, muffe, insetti e intemperie.
Il termine Yakisugi è l’unione di yaki, “carbonizzato”, e sugi, che è il nome giapponese di questa pianta.
I pregi del parquet in cedro giapponese
- È un legno durevole.
- Resiste bene a batteri, insetti e, in generare, ai processi di decomposizione.
- È facile da lavorare.
- Si presta bene alla posa tramite incollaggio.
- La finitura può essere sia a vernice che a olio.
I difetti
- Essendo un legno tenero, sopporta male gli urti.
- È facilmente reperibile in Asia, non lo è altrettanto in occidente.
Qualche consiglio per far durare a lungo il proprio parquet in cedro giapponese
Poco diffuso in Europa, il parquet in cedro giapponese è molto più utilizzato in oriente. Si tratta di un pavimento affascinante, più adatto in ambienti a calpestio limitato, come le camere da letto e la zona notte in generale.
Per proteggerlo come si deve, è necessario usare prodotti di alta qualità, specifici per parquet, come quelli della gamma Solid di Renner Italia.
Come finiture, meglio scegliere tra quelle opache o a effetto naturale.
Tra quelle a vernice, troviamo SolidZero, a zero riflessi, e SolidNature, a 5 gloss. Entrambe valorizzano e preservano a lungo il legno, anche dall’azione dei raggi solari, grazie agli speciali filtri UV.
Lo stesso fanno gli oli: tra questi consigliamo SolidOil o SolidOilNature.
Per quanto la quotidiana manutenzione, infine, consigliamo di spazzare la superficie del parquet con una scopa o dei panni morbidi. In caso di sporco, suggeriamo un detergente neutro specifico per parquet: SolidClean.