Il decking in legno di ipe
Ogni pianta è caratterizzata da un tipo di legno differente. Sono le cosiddette “essenze”. Ognuna di esse ha le proprie particolarità e caratteristiche, che si adattano o meno a usi specifici e ambienti. Oggi parliamo del decking in legno di ipe, un parquet da esterno realizzato con un’essenza ricavata da un albero esotico molto affascinante.
Indice
Da dove viene il legno di ipe
Il legno di ipe si ricava dagli alberi di Handroanthus. Ne esistono circa 30 specie differenti, tutte appartenenti alla famiglia delle Bignoniaceae, diffusa soprattutto nel continente americano.
L’ipe è conosciuto anche come lapacho, poui, pau d’arco o ipê. Cresce in Sud America, più precisamente nelle foreste e nelle savane tropicali del Brasile, della Bolivia, del Paraguay, del Cile e dell’Argentina settentrionale.
È un sempreverde che può raggiungere i 30 metri di altezza. Le chiome — per via dei fiori — assumono dei colori molto vivaci, dal rosa al giallo al bianco. Per questo motivo viene spesso usata come pianta ornamentale.
Produce un legno il cui colore può variare molto in base alla provenienza e al clima. Le tinte, calde e intense, possono andare dal marrone al rosso bruno, e dal rosso ruggine al verde oliva, tendente al nerastro. Sono presenti striature più chiare e più scure. Con l’ossidazione, il colore tende a uniformarsi.
Come viene utilizzato il legno di ipe
Dalle popolazioni originarie dei luoghi in cui cresce, è tradizionalmente impiegato per la costruzione di archi da caccia, natanti e strutture esposte a salsedine, umidità e vento.
Nella medicina tradizionale, la pianta veniva adoperata come antiparassitario e antimalarico, mentre dalla corteccia si può ottenere un tè che calma la tosse. Le civiltà precolombiane ricavavano dall’ipe un tonico rigenerante e curativo delle malattie infettive.
Oggi l’ipe è usato nell’industria nautica ma è conosciuto soprattutto per il decking, cioè il parquet da esterno, dai giardini al bordo piscina. Si impiega inoltre per patii, verande, pedane e mobili da esterno. Viene chiamato anche Ironwood, paragonandolo dunque al ferro, per via della sua durezza.
Un caso celebre di utilizzo dell’ipe riguarda le passerelle di Coney Island, a New York, con i loro storici parchi di divertimento. Il decking di molte di esse è, appunto, in ipe. Ce ne sono alcune che, nonostante l’esposizione all’oceano, ai venti, al sole, e ai passi di milioni di persone, sono resistite per oltre vent’anni, per poi essere sostituite con nuovi elementi, ovviamente anch’essi della medesima essenza. Quale migliore pubblicità per questo legno?
I pregi del decking in legno di ipe
- È un legno ad altissima densità e assai durevole.
- Resiste a umidità e agenti atmosferici.
- Non viene attaccato da funghi, parassiti, termiti o tarme.
- Ha anche un’ottima resistenza al fuoco.
I difetti
- Ha costi elevati rispetto agli altri legni, perché non è una pianta che cresce in grandi foreste ed è complessa da lavorare. A volte viene spacciato per ipe legno che non lo è.
- Se esposto al sole senza trattamenti tende a ingrigirsi.
- È difficile da fissare con chiodi e viti.
Qualche consiglio per far durare a lungo il proprio decking in ipe
Nonostante la sua estrema resistenza, come ogni legno anche quello di ipe ha bisogno di essere curato come si deve per poter garantire una lunga durata.
Consigliamo quindi un trattamento specifico per il decking come l’olio da esterno SolidDeck della gamma Solid di Renner Italia.
Può essere applicato con rullo a pelo raso oppure tramite pennello con fibre sintetiche o setole miste. Si tratta di un prodotto a base di oli emulsionanti e resine all’acqua. È dotato di speciali filtri UV che regalano al legno una maggiore resistenza ai raggi solari, preservando più a lungo la naturale bellezza dell’essenza. Inoltre è idrorepellente e resiste bene al calpestio.
Trattandosi di un impregnante, questo viene lentamente assorbito dal legno, dunque va ripristinato applicando una nuova oliatura all’incirca a cadenza stagionale.