Pavimenti in legno: come si è evoluto nel tempo il parquet
Pillole di parquet. Un viaggio rapidissimo nella storia dei pavimenti in legno
I pavimenti in legno o meglio il pregio e il calore dei nostri parquet affondano in una tradizione d’arredo ed edilizia di cui quasi si perdono i confini. Il corso della storia è costellato di suggestivi e preziosi esempi di pavimentazioni in legno che molto raccontano, per altro, circa l’evoluzione delle tecnologie e dei materiali nel tempo.
Passiamo rapidamente in rassegna l’evoluzione di questa tipologia di pavimentazione.
Già nel neolitico, quindi a partire dal 4000 a.C, le case del Nord Europa dove più immediata era la possibilità di approvvigionamento del legname, presentavano pavimentazioni in legno, composte da tavole tagliate in modo comprensibilmente approssimato.
Con un bel salto di circa 5000 anni, è interessante osservare l’architettura tipica della Finlandia e presente anche in Svezia. Le case erano già caratterizzate da una serie di tronchi sovrapposti in orizzontale e le pavimentazioni sempre in legno, erano sollevate grazie a un’ossatura predisposta per evitare il contatto diretto con il terreno.
Con la diffusione del Cristianesimo e la nascita dell’architettura sacra, fra l’XI e il XIV secolo, il legno viene assicurato alla struttura sottostante grazie all’impiego di chiodi in ferro.
A partire da quel momento l’evoluzione nelle tecniche e nelle metodiche per fissare le tavole al suolo migliorarono con una certa rapidità e la qualità delle pavimentazioni diventa decisamente apprezzabile nel giro di alcuni decenni. Le pavimentazioni in legno di questa fattura si diffondono in modo capillare a partire dai territori nei quali il clima risulta più rigido.
Le essenze maggiormente impiegate divennero il larice, l’abete, il pino e la quercia.
Si riscontra, a partire della seconda metà del Medio Evo, una certa attenzione alla qualità estetica delle soluzioni; iniziano le prime pose secondo precisi schemi geometrici e vengono alternate specie di legno differenti proprio per rispettare l’andamento di un disegno.
Nascono gli intarsi
Con il XVI secolo arriva in Italia dall’Oriente la tecnica dell’intarsio, felicemente accolta dai nostri artigiani e utilizzata prima come forma di decorazione sui mobili e successivamente come ornamento per le pavimentazioni. Fu probabilmente, secondo gli studiosi, nel XVII secolo che nacque e si diffuse il termine francese parquet, particolarmente utilizzato in quel periodo che vide un’intensa diffusione dei pavimenti intarsiati.
Con i primi decenni del novecento nasce e si diffonde il parquet all’inglese; si tratta di una pavimentazione nuova per il periodo, caratterizzata da listoni di grandi dimensioni, larghi fra i 7 e gli 11 cm circa, uniti a incastro e posati uno di seguito all’altro. Il parquet all’inglese insieme alla versione a spina di pesce divennero, a partire da questo periodo, le pavimentazioni delle abitazioni di maggior pregio: dai castelli alle ville nobiliari.
Ormai dunque il parquet in legno è una pavimentazione affermata elegante e preziosa, decorata e posata secondo diverse tendenze.
Dagli anni 50’
Fra gli anni 50 e gli anni 60’ in Italia prende piede il parquet a mosaico con l’introduzione del formato lamellare. Si tratta di listelli pre-assemblati in mattonelle quadrate che all’atto della posa vengono opportunamente orientati.
Dopo qualche decennio si diffonde il lamparquet, un formato che presenta un listello di spessore superiore rispetto al precedente, circa 12 mm, con dimensioni più importanti. Dai listelli torniamo a listoni che richiamano i modelli d’inizio secolo.
Con la metà degli anni 80’ le tipologie di listoni e listelli, diventano tante e vengono ormai fornite per la posa già verniciate. Sono nati i pavimenti multistrato, più noti come prefiniti, di costo più contenuto rispetto al legno massello con nuovi pannelli di finitura e una produzione a livello industriale ormai standardizzata. Il loro ingresso sul mercato è la sintesi delle nuove esigenze che il design cerca d’interpretare con pavimentazioni più versatili e semplici da manutenere, meno onerose nella gestione, ideali in qualsiasi contesto.
Si evolvono nel frattempo anche i sistemi di posa e di bloccaggio dei listelli fra loro, così come seguono un percorso evolutivo importante colle e vernici per il parquet. I nuovi prodotti rendono la posa del parquet più rapida e stabile. Con gli anni trenta fanno il loro ingresso sul mercato le colle sintetiche che via via sostituiscono gli adesivi di origine naturale, animale e vegetale, per garantire maggiore resistenza e durata.
Il parquet come pavimentazione in legno, ci accompagna da sempre e sintetizza il nostro modo di vivere gli ambienti. Natura e modernità s’incontrano e regalano l’una l’interpretazione dell’altra.
La Gamma Solid le vernici Renner specifiche per il parquet
Per assicurare la massima cura alle pavimentazioni in legno, proteggere e nobilitare il parquet Renner Italia ha messo a punto i prodotti della la linea Solid. Si tratta di una gamma di vernici per parquet all’acqua professionali, frutto dell’intensa attività di ricerca portata avanti dai laboratori Renner Italia che fa di esse formulazioni altamente tecnologiche.
Vernici UV, finiture, olii, cere e detergenti sono a disposizione del posatore per poter offrire oltre alla propria professionalità e a completamento di essa, la soluzione ottimale per tutti gli interventi su nuove installazioni e per il ripristino di parquet già esistenti. Fedele alla propria impronta Renner Italia, anche con la Linea Solid, ha portato sul mercato una gamma di prodotti ecocompatibili, formulati per la massima cura dell’ambiente, della salute dell’utilizzatore finale e del posatore. La tecnologia applicata alla formulazione della gamma Solid ha fatto proprie le linee guida del progetto RennerLab ecofrendly che si propone l’ambizioso obiettivo di fornire strumenti adeguati alla sicurezza e alla salute di coloro che hanno deciso di caratterizzare i propri ambienti con il legno.
Le vernici all’acqua per il parquet della Linea Solid sono conformi alle normative Europee e nel pieno rispetto di quanto prescritto, sono prive di metalli pesanti (UNI EN 71.3 del 2002) e sostanze dannose alla salute dell’individuo. Anche sul fronte delle prestazioni garantiscono la massima resa e hanno conseguito le certificazioni di riferimento per la resistenza all’abrasione da calpestio (UNI EN 9115) e per il contatto con i liquidi freddi, (UNI EN 12720).
Proteggono e mantengono stabile il colore delle pavimentazioni nel tempo grazie alla presenza di assorbitoti UV che prevengono degradazione e scolorimento intervenendo direttamente sui polimeri della vernice.
Insomma con le vernici per il parquet della gamma Solid, Renner Italia continua a prendersi cura del legno con la professionalità di sempre, in questo caso interamente rivolta alla salute e alla bellezza delle nostre pavimentazioni.