Come riconoscere la finitura di un parquet?
È una situazione in cui ci si potrebbe imbattere anche solo una volta nella vita, ma tanto basta per mandare chiunque in confusione. Si arriva in una nuova casa con il parquet ma nessuno è in grado di dare informazioni sulla pavimentazione in legno. Il problema è che, non sapendo che finitura è stata applicata, si rischia di fare danni al momento di trattarlo, anche con i prodotti per la semplice pulizia. Quindi è essenziale capire come riconoscere la finitura di un parquet.
I primi passi
La prima cosa da fare è cercare di capire l’essenza del parquet. Ce ne sono molte: mogano, rovere, ulivo, ciliegio, noce, teak… Rendersi conto con quale legno si ha a che fare è essenziale per andare poi ad effettuare le corrette azioni di ripristino e mantenimento.
Poi occorrerà controllare lo stato generale, iniziando dall’incollaggio. È ancora buono? In caso contrario bisognerà farlo sistemare da uno specialista.
Un suggerimento per chi — davanti a un pavimento molto logorato — stia pensando di farlo smantellare: un buon parquet può essere totalmente rigenerato da un buon professionista. Quindi è sempre meglio pensarci almeno un paio di volte prima di fare scelte drastiche.
Di cosa parliamo quando parliamo di finitura? Quanti tipi di finiture ci sono?
Dopo la posa, la levigatura, la stuccatura e la carteggiatura, quella della finitura è l’ultima fase dell’installazione di un pavimento in legno. Consiste nel trattamento che si applica alla superficie allo scopo di proteggerla (da sporco, usura, liquidi, calpestio) e di modificarne o valorizzarne la texture e l’aspetto.
Oggigiorno sono tre le finiture più diffuse: a olio, a vernice o a cera. Ciascuna di esse ha le proprie peculiarità, i propri punti di forza e le proprie “debolezze”, se così vogliamo chiamarle.
La scelta non è ovvia, perché dipende dalle esigenze specifiche di chi il parquet andrà ad utilizzarlo: luogo, dimensioni, prestazioni che si intendono chiedere al pavimento.
Ogni finitura, inoltre, avrà le sue necessità in fatto di manutenzione.
Di seguito vediamo dunque caratteristiche, modalità di riconoscimento e suggerimenti per la manutenzione di tutte e tre le finiture.
La finitura per parquet a vernice
È il trattamento più diffuso e si ottiene stendendo un film di vernice sul pavimento.
Lo scopo è duplice: da una parte la pellicola protegge il legno da calpestio, macchie e graffi. Dall’altra permette di ottenere il colore o la sfumatura desiderata.
Le vernici per parquet possono essere a base solvente oppure ad acqua. Tra queste ultime, inodori, consigliamo quelle della nostra gamma. Essa comprende quattro prodotti — SolidZero, SolidNature, SolidClassic e SolidCrystal — per altrettanti, diversi livelli di brillantezza.
Si applicano a rullo, con il pennello o con la pistola a spruzzo.
PRO
- È più resistente e altamente protettiva contro liquidi, graffi e calpestio.
- È più semplice da pulire.
- Si possono ottenere molti più effetti di colore e lucentezza.
- Necessita di poca manutenzione.
CONTRO
- I graffi non si possono togliere senza un’intervento profondo.
- La vernice si consuma e potranno crearsi aree più usurate nelle zone di maggior traffico.
- Non è possibile fare piccoli ritocchi “locali”.
La finitura per parquet a olio
La finitura a olio consiste nell’applicare con rulli o pennelli un olio impregnante, ad esempio uno degli idro-olii della nostra gamma: SolidOil, per tutti i tipi di legno, SolidOilNature, per i legni chiari, e SoliDeck, per le pavimentazioni in legno esterne.
Si tratta di prodotti a basso contenuto di solvente e privi di sostanze dannose sia per chi posa che per chi utilizza il parquet.
PRO
- L’olio nutre il legno, lo lascia traspirare e ne risalta colore e naturalezza.
- Richiede una manutenzione periodica ma poco invasiva.
- In caso di graffi, si ripristina rapidamente passando una nuova mano di olio sulla zona interessata senza dover intervenire su tutta la pavimentazione.
CONTRO
- Rispetto alla vernice è più sensibile a graffi, abrasioni e liquidi, quindi non è molto indicato in ambienti più “a rischio”, come bagno e cucina, o spazi aperti al pubblico molto utilizzati.
La finitura per parquet a cera
La cera può essere utilizzata sia come finitura in sé e per sé che come trattamento valido per la finitura a vernice così come per quella a olio.
Un parquet finito a cera avrà a grandi linee caratteristiche simili a quello a olio: naturalezza, elasticità e traspirazione ma protezione limitata e quindi necessità di trattamenti.
Come già accennato, si può utilizzare su pavimente già finiti ad olio o a vernice.
In questi casi consigliamo la nostra SolidWaxClassic a effetto lucido (per superfici in legno opache verniciate all’acqua o a olio) o la SolidWaxMat a effetto opaco (per superfici trattate con le vernici all’acqua lucide o semilucide della linea Solid).
Come riconoscere la finitura di un parquet
Per capire che tipo di finitura presenta un pavimento in legno si possono usare diverse, semplici tecniche. Vanno eseguite su un’area nascosta o comunque poco visibile, in modo da arrecare il minor danno possibile.
Versare qualche goccia d’acqua.
Nel caso si producano macchie chiare nei punti dov’è caduta l’acqua, con tutta probabilità si tratterà di una finitura a cera.
Se l’acqua viene velocemente assorbita e lascia un alone scuro, invece, significa che la finitura si è completamente logorata.
Usare una monetina, raschiando né troppo delicatamente né con troppa forza la superficie.
Se quest’ultima si sfalda, allora ci si troverà probabilmente di fronte a un vecchio parquet trattato con gommalacca, una soluzione che oggi non si usa più. Sarà quindi necessario far rimuovere totalmente la copertura da un professionista e scegliere una nuova finitura.
Se non si sfalda ma si producono comunque residui, allora il pavimento sarà probabilmente stato finito a cera.
Nel caso non esca alcun residuo, potrebbe essere olio o di vernice.
Un ultimo metodo è quello di prendere uno strofinaccio bianco, inumidirlo con olio minerale e strofinarlo sul pavimento. Se il pavimento ha una finitura a cera il panno avrà una macchia marrone giallastra, dall’aspetto, appunto, “ceroso”.
Chi sa riconoscere meglio la finitura di un parquet? Un professionista
Al di là di tutte le possibili soluzioni fai-da-te, è sempre consigliabile affidarsi a uno specialista, che sarà in grado di riconoscere la finitura di un parquet, gli eventuali problemi, e suggerire le migliori soluzioni per eventuali riparazioni, ripristini e manutenzioni.
Va infine ricordato che — come amiamo sempre sottolineare — il legno è un elemento vivo. E che un pavimento in legno ben curato e conservato andrà assumendo sfumature e colori unici col passare del tempo. A guadagnarne saranno gli ambienti e le atmosfere delle nostre abitazioni.