Carta da parati e parquet: come abbinarli?
Nell’ambito del design di interni, quella delle carte da parati è una tendenza che regolarmente va e passa di moda, in una sorta di altalena tra un estremo e l’altro: periodi d’oro e vere e proprie messe al bando. Ripudiate dall’architettura modernista, ad esempio, tornarono prepotentemente in voga tra gli anni ’50 e ’70, per poi sparire di nuovo e riapparire negli ultimi anni come valida alternativa alle nude pareti. Oggi sono tra le grandi protagoniste dell’interior design. Disponibili in diversi materiali e in un numero pressoché infinito di fantasie, ce ne sono per tutti e gusti. La scelta, però, non è mai semplice. Visto che questo è un blog dedicato ai pavimenti in legno, vediamo quindi come abbinare carta da parati e parquet.
Storia della carta da parati
Come abbiamo visto per la boiserie, la decorazione delle pareti — per motivi sia funzionali che estetici — affonda le radici nella storia.
La carta da parati è la diretta discendente degli arazzi, che dai paesi arabi iniziarono a diffondersi in Europa nel Medioevo. Venivano utilizzati come abbellimento ma anche come strato isolante, per trattenere il calore nella stanze. Essendo molto costosi, si cercarono presto delle alternative. Vennero trovate nella carta, stampata con motivi decorativi attraverso tecniche come la xilografia e lo stencil.
L’inventore della carta da parati per come la conosciamo oggi è considerato il francese Jean Papillon, detto il Giovane. Figlio di un incisore, svolse con molto successo lo stesso mestiere del padre. A fine XVII secolo sviluppò lunghi pannelli di carta con su stampati dei pattern che, una volta applicati alle pareti, potevano essere ripetuti potenzialmente all’infinito.
Le tipologie di carta da parati
Nonostante il nome, la carta non è l’unico materiale utilizzabile.
Attualmente i più diffusi sono:
- tessuto non tessuto: è un rivestimento realizzato con tessuti di vario tipo (lino, cotone, seta o iuta). È facile e veloce da installare, è molto resistente e non si strappa. Ha anche una buona resistenza alla luce, il che significa che i colori tenderanno a non scolorirsi. È semplice da pulire ed è traspirante, quindi non c’è il rischio che si crei muffa sulla parete sottostante. Infine è agilmente rimovibile senza prodotti chimici;
- vinile: è composta da due strati, uno di carta e uno superiore di materiale sintetico (PVC). È particolarmente indicata per i bagni e le cucine. Resiste all’umidità ed è facile da pulire. È leggermente più difficoltoso rimuovere lo strato inferiore, quello a contatto con la parete, perché ci vogliono degli strumenti specifici;
- fibra di vetro: come quella in vinile è molto resistente all’usura e all’umidità ed è consigliata in cucina e bagno (si può anche adoperare per l’interno doccia);
- raso: è la più pregiata e costosa. È facile da pulire e ha una buona resistenza alla luce. È molto difficile da applicare perché si possono facilmente formare delle bolle d’aria;
- cellulosa: è forse il tipo più diffuso. Dura a lungo ma è molto delicata perché soggetta a graffi e strappi. In caso di macchie non si può lavarla con l’acqua, ma è possibile usare solo un panno asciutto. È anche la più economica, disponibile in molteplici varianti per quanto riguarda spessore e superficie (lucida, satinata, ruvida, ecc.).
Carta da parati e parquet
In commercio, come abbiamo visto, esistono molte tipologie e fasce di prezzo. Una volta scelto il materiale in base a budget ed esigenze, si può optare per una vastissima gamma di fantasie, colori, forme e disegni che possono andare da quelli più classici a quelli più moderni, da quelli geometrici a quelli floreali.
Per il 2021 vanno di gran moda le carte da parati con disegni a grandi stampe oppure a effetto materico. Sono molto ricercate quelle con tonalità luminose e contrastanti, capaci di regalare tocchi di luce.
La cosa importante — quando si vuole abbinare la carta da parati al parquet — è valutare bene lo schema generale dei colori per non correre il rischio di creare un pasticcio dal punto di vista dell’estetica della stanza nel suo insieme.
Occorre fin dall’inizio sapere che tono e stile si vuole dare all’ambiente, che mobili verranno installati, quali saranno le fonti di luce naturale e artificiale presenti.
Parquet chiaro o scuro: giocare sul contrasto
Accentuare il contrasto è una soluzione di forte impatto.
Con un parquet in legno scuro (come per esempio wengé, ebano, afrormosia, noce, doussié, ciliegio…) si può puntare su carte da parati dalle tonalità chiare, che daranno illusione di maggior spazio.
Particolarmente indicate quelle con grandi stampe floreali o con disegni geometrici con inserti dorati.
I colori di base più indicati sono quelli dai toni neutri come il grigio, il crema, il bianco e il tortora. Anche i neutri vanno abbinati in base al pavimento: caldi o freddi, seguendo quelli che sono i toni del parquet.
Viceversa, se si ha un pavimento chiaro (come per esempio rovere, bambù, larice, acero, frassino…) si potranno provare abbinamenti con carte da parati più scure, anche in questo caso tenendo presente il sottotono del parquet.
Il blu è di gran moda, quindi ci si può sbizzarrire con fantasie damascate o che richiamano il mare e le onde. Se si predilige la natura, esistono molte varianti a tema tropicale, con o senza animali, oppure carte dalle tonalità più calde e intense che possono variare dal rosso fino al giallo, dai bruni fino al nero.
Carta da parati della stessa palette del parquet
Se invece non si amano i forti contrasti e si preferisce uno stile tono su tono, si può creare continuità tra pavimento e pareti. Questo darà alla stanza l’idea di maggior spazio ed esalterà il legno del parquet.
In base alla pavimentazione si può andare su colori sabbia e miele, burro o terracotta, marrone chiaro e beige.
Per qualche accento più deciso e coraggioso è possibile puntare su richiami metallici (rame e oro) dall’effetto materico, o su opulente decorazioni retrò.
Negli ultimi anni è in voga anche la carta da parati effetto parquet, preferibile tuttavia in alcune aree limitate per evitare l’effetto-baita.
Puntare sui colori complementari
Una piccola, utile regola, se si è in dubbio su che colore orientarsi, è quella dei colori complementari: le tinte opposte si “annullano” a vicenda.
- Pavimenti con sottotono arancione insieme a carte da parati tendenti al blu, quindi ad esempio una palette fredda da accostare a un parquet in betulla.
- Un sottotono rossastro come quello del ciliegio, invece, si adatta meglio a carte da parati dall’azzurro al verde chiaro. Mentre per un pavimentazioni in legno di betulla è indicato un verde profondo.
- Col rovere (e altre essenze che danno sul giallo) si sposa meglio una parete in tinte violacee.