Piastrelle e parquet: un matrimonio che si può fare?
La scelta per decidere quale tipo di pavimento posare in casa spesso porta a chiedersi: parquet o piastrelle? Tra chi predilige il “calore” e l’estetica del primo e chi, invece, rimane dell’idea che le seconde siano più facili da pulire e mantenere, è possibile una mediazione. Un “matrimonio”, se così vogliamo chiamarlo. Perché tra le ultime tendenze in fatto di arredamento c’è proprio la combinazione tra parquet e piastrelle per creare qualcosa di unico, funzionale, esteticamente sorprendente.
I pro del combinare piastrelle e parquet: dividere gli ambienti
Combinare entrambi i tipi di pavimento permette di dividere razionalmente gli spazi, anche all’interno dello stesso ambiente. Per un open space che combina sia l’area salotto che quella sala da pranzo, ad esempio, può essere una scelta intelligente riservare le piastrelle alla zona in cui si consumano i pasti, così da poter mangiare senza patemi d’animo e paure (sebbene infondate) di rovinare irrimediabilmente il pavimento il legno. Il parquet sarà quindi riservato a quella nicchia in cui rilassarsi e ricevere ospiti.
La soluzione è dunque una sorta di isola o di penisola, esattamente come quelle che si possono creare grazie ai tappeti.
I pro del combinare piastrelle e parquet: rendere più dinamico uno spazio altrimenti anonimo
Si può optare per “giochi grafici” capaci di suggerire movimento. Si può puntare sui contrasti cromatici tra piastrelle e legno, oppure affidarsi alle infinite possibilità della ceramica per quanto riguarda colori, forme, texture e decori. Caratteristiche che poi possono a loro volta suggerire arredi, complementi e accessori che ne richiamino l’estetica: dalle tende alle tappezzerie, dai soprammobili alle piante.
I pro di parquet e piastrelle: riempire i vuoti o sfruttare un vecchio pavimento in parte compromesso
Se si ha un parquet vecchio, già posato da tempo, si può intervenire sulle aree più danneggiate con delle piastrelle.
A seguito di una ristrutturazione e all’abbattimento di un tramezzo o un muro di spina, inoltre, le zone senza pavimentazione possono essere riempite lasciando una traccia visibile della vecchia struttura.
L’importante è pianificare lo schema di posa con un professionista: in questo modo le fughe saranno ridotte al minimo e lo stacco tra i due materiali risulterà gradevole e armonioso.
I contro
Combinare i due tipi di pavimentazione non è un lavoro semplicissimo. I costi, dunque, saranno più alti rispetto al solo parquet o al solo pavimento in ceramica, anche perché le professionalità richieste per realizzarlo sono differenti.
È sempre il caso di affidarsi a professionisti, visto che c’è da tenere in considerazione diverse variabili, tra cui la dilatazione del legno, e vanno tenuti in conto possibili problemi, su tutti i potenziali dislivelli.
Qualche consiglio
Per far sì che il “matrimonio” riesce bene è importantissimo avere ben presente lo stile che si intende seguire, sia esso classico, vintage, moderno, rustico, industrial…
Gli arredatori sconsigliano l’effetto “tono su tono” per legno e ceramiche. Per abbinarle meglio ai mobili è il caso di puntare su piastrelle di tonalità neutre.
Sì ai contrasti, ma senza esagerare.
Inoltre è meglio non accostare il parquet ad altri materiali a effetto legno: è sempre preferibile uno stacco netto.
Piastrelle e parquet: la pulizia
L’espressione popolare “due piccioni con una fava” si presta perfettamente all’occasione. La “fava”, in questo caso, è il prodotto che si può utilizzare sia sulle piastrelle che sul parquet. Si tratta di SolidClean, della gamma Solid di Renner Italia.
È una formulazione a pH neutro e a base acquosa che va bene per tutte le superfici, anche le più delicate. Basta passarlo con un straccio o un vello.
Quando però lo sporco è di quelli ostinati e difficili da rimuovere, allora il consiglio è di spostarsi su SolidSuperClean, che è molto più aggressivo ma non danneggia le superfici. Si applica nebulizzando e utilizzando uno straccio umido sulla zona interessata.