I benefici della Paulownia, l’albero “antismog”
Sempre più spesso le nostre città devono convivere con livelli di inquinamento atmosferico insostenibili per la popolazione. Gli indici della qualità dell’aria assomigliano talvolta a un bollettino di guerra e le amministrazioni locali affrontano il problema a colpi di misure emergenziali come le limitazioni alla circolazione, il blocco del traffico e l’abbassamento del riscaldamento nelle abitazioni e nella aree produttive. Negli ultimi anni, tra le contromisure si sta diffondendo anche l’uso di piante che contribuiscono a ripulire l’aria dalla CO2 e a ridurre la diffusione delle polveri sottili. Tra questi alberi “antismog” c’è la paulownia.
Quali sono le piante “antismog”?
Ogni specie arborea ha le sue caratteristiche. Tra quelle che i ricercatori hanno individuato come più utili per ridurre l’inquinamento atmosferico ci sono aceri, cerri, ciliegi, tigli, olmi, frassini, gelsi, alberi di giuda, gingko, ai quali va appunto ad aggiungersi la paulownia (o paulonia).
Appartenente alla famiglia delle Scrophulariaceae, la paulownia è nativa della Cina ed è stata importata in Europa nell’800 dalla Compagnia olandese delle Indie orientali.
Il nome deriva da Anna Pavlovna Romanova, figlia dello zar Paolo I, Granduchessa di Russia e regina dei Paesi Bassi nel XIX secolo. A lei è stata dedicata per via della maestosità degli esemplari più grandi e degli appariscenti fiori a forma di campanella.
Le caratteristiche della paulownia
La paulownia è un albero che può raggiungere i 20 metri di altezza. Il suo sistema di radici, che scende piuttosto in profondità, lo rende utile nei terreni soggetti a smottamenti.
Grazie a una crescita molto rapida, soprattutto nei primi tre anni di vita, risulta una specie ideale per ricavarne legno e biomasse.
Un legno flessibile, leggero e resistente
Quello della paulownia viene definito come l’alluminio del legno, per via della grande flessibilità e resistenza, unita a leggerezza. Proprio per questo si presta bene al settore degli arredi ma anche a quello calzaturiero e alla produzione di strumenti musicali, oltre che per i parquet.
I benefici per l’ambiente della paulownia antismog
Secondo gli esperti un ettaro coltivato a paulownia è in grado di assorbire una media di circa 30 tonnellate di CO2 all’anno, anche nei primi anni, vista la velocità di crescita.
I fiori, inoltre, sono particolarmente apprezzati dalle api, che possono arrivare a produrre fino a 5 quintali di miele all’ettaro.
Dati i benefici e le caratteristiche biologiche ed estetiche della pianta, anche la messa a dimora in ambienti urbani potrebbe diventare un’ottima strategia per migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città.