Italia, il mercato del parquet fa ben sperare
Già nei giorni scorsi ci eravamo occupati dei dati – incoraggianti – relativi al mercato del parquet in Europa. Quei numeri, riferiti al 2015, lasciavano intravedere un rafforzamento del trend positivo già registrato negli ultimi anni sia in termini di produzione che di collocamento sul mercato.
In riferimento all’Italia, già in quella sede, avevamo parlato di una sostanziale stabilità, anche se le statistiche più recentemente diffuse dalla Fep restituiscono un dettaglio in linea con le attese.
Se infatti da un lato si è registrata una flessione corposa nella produzione di parquet in legno massello (dai 155mila mq del 2014 si è passati ai 100mila del 2015), questa è stata pressoché azzerata dall’incremento della produzione di parquet multistrato, passato da 1.995.000 mq del 2014 a 2.140.000 mq del 2015. Quanto alla stima sulla chiusura del 2016, le statistiche credono in un segno positivo: saranno 120mila i metriquadri di parquet in legno massello prodotti, mentre 2.350.000 quelli di parquet multistrato.
Flessione invece sul fronte del consumo di parquet italiano che fa registratore un -1,96%. Ma le previsioni per il 2016 lasciano ben sperare con un incremento atteso del 2,4%. Interessante il dato su import ed export: al calo delle importazioni, fa eco l’aumento delle esportazioni. E il trend dovrebbe confermarsi anche per il 2016.
Perché dovrebbe crescere mercato del parquet?
Secondo l’analisi offerta da Fep, i numeri di previsione relativi al 2016, dovrebbero confermarsi in base all’andamento del mercato dell’edilizia, che da qualche mese a questa parte sta facendo registrare una timida ma apparentemente solida ripresa dopo anni bui. Dal 2015 l’ingegneria civile è stata il segmento più performante e le previsioni Fep suggeriscono che continuerà ad esserlo sia per quanto riguarda i nuovi progetti sia quelli di rinnovamento, con una previsione di incremento superiore al 4% nel periodo 2017/2018, anche grazie alle azioni di Governo e della manovra “Sblocca Italia”. Per questo motivo, nelle conclusioni Fep sui dati, domina un moderato ma convinto ottimismo.