22 alberi tra i più strani e interessanti
Di solito qui parliamo di alberi come materia prima per splendidi parquet: dal rovere al ciliegio, dal teak al wengé. Stavolta, tuttavia, tratteremo (tranne in un caso) di piante “vive e vegete”, come si suol dire. Poco adatte a diventare pavimenti, ma sicuramente molto interessanti per le loro forme bizzarre e affascinanti. Presenteremo 22 tra gli alberi più strani, a dimostrazione di come la natura sia sempre capace di stupire.
Indice
Alberi strani per forma
Albero del drago
L’albero del drago, noto scientificamente come Dracaena cinnabari, è una delle meraviglie botaniche più affascinanti del nostro pianeta. Originario dell’isola di Socotra, che si trova al largo dell’Corno d’Africa, sull’Oceano indiano, deve il suo particolare nome alla resina rosso sangue che secerne, conosciuta, appunto, come “sangue di drago”. In passato era usata sia come medicinale sia a scopo decorativo, per tingere tessuti (e non solo: i liutai italiani del’700 la adoperavano per verniciare il legno).
Con la sua chioma a forma di ombrello, rami tortuosi e foglie appuntite, l’albero del drago sembra uscito da un albo illustrato.
Baobab
Con la sua inconfondibile silhouette, il baobab è uno dei più conosciuti alberi del mondo. Ne esistono diverse specie, tutte appartenenti al genere Adansonia: sette sono africane e una australiana. Quest’ultima si chiama boab, o “albero bottiglia”.
I grandi tronchi, che possono arrivare a diametri di oltre 10 metri, servono a immagazzinare l’acqua (anche più di 100 mila litri!), così da sopravvivere anche nelle stagioni più aride, tipiche delle savane africane.
Il più grande esemplare conosciuto è il Sunland Baobab, nella provincia di Limpopo, Sudafrica. Ha una circonferenza di 47 metri.
Cipresso delle paludi
Il cipresso delle paludi (Taxodium distichum), o tassodio, è un maestoso albero che popola le zone umide e le paludi del sud-est degli Stati Uniti. Questo albero imponente, che può raggiungere un’altezza di oltre 30 metri, è caratterizzato da tronchi “a zampa di elefante” e dalla presenza di pneumatofori, cioè radici aeree che spuntano dal terreno paludoso, fornendo stabilità e aiutando l’albero a respirare in ambienti con poco ossigeno.
Albero faretra
L’Aloidendron dichotomum, comunemente noto come “albero faretra”, è una vera e propria icona del deserto del Namib e del Karoo in Sudafrica e Namibia. Il nome deriva dal fatto che la popolazione dei boscimani utilizza i rami e le foglie di questa pianta per fabbricare le faretre dei loro archi.
La sua caratteristica principale è il tronco robusto, con rami che si biforcano in maniera regolare creando chiome simili a candelabri, con foglie strette, spesse e appuntite.
Albero bottiglia
Il Brachychiton rupestris, comunemente noto come “albero bottiglia” (da non confondere con il boab, al quale abbiamo accennato prima), è una meraviglia botanica originaria dell’Australia, famosa per il suo tronco a forma di bottiglia. Della bottiglia questa pianta non assume solo la forma ma anche la funzione. È infatti in grado di immagazzinare enormi quantità d’acqua per sopravvivere ai lunghi periodi di siccità.
Albero di Boojum
L’albero di Boojum (Fouquieria columnaris) sembra un cactus ma è, appunto, un albero. È una pianta desertica nativa della Baja California e del deserto di Sonora. Può superare i 20 metri di altezza, con un tronco lungo e sottile che si snoda verso l’alto in curve sinuose, spesso ricordando un gigantesco candelabro o un serpente vegetale. La sua corteccia è rugosa e grigia, mentre lungo il tronco e i rami spuntano piccole foglie verdi e spine sottili.
Albero del viaggiatore
L’albero del viaggiatore (Ravenala madagascariensis) è una pianta iconica del Madagascar, riconoscibile per la sua chioma a ventaglio che ricorda la coda di un pavone.
Il nome è dovuto alle grandi foglie in grado di raccogliere acqua piovana, così da dissetare i viandanti. Una volta staccate, possono essere anche usate come un ventaglio, così da dare sollievo nei caldi climi tropicali.
Tecnicamente non si tratta di un albero: come il banano, è una pianta erbacea ad alto fusto.
Gli alberi del tempio di Ta Phrom
Nel cuore della giungla cambogiana, gli alberi del tempio di Ta Prohm creano uno spettacolo unico al mondo. In questo antico tempio buddista — parte del complesso di Angkor e costruito tra la fine del 1100 e gli inizi del 1200 — gli edifici sembrano entrare in simbiosi con alcuni giganteschi alberi. Sono piante di fico strangolatore (Ficus macrophylla) e di Tetrameles nudiflora, che con le loro radici avvolgono le pietre del tempio.
L’antico kapok di Hòfi Pastor
Nel parco di Hòfi Pastor, sull’isola caraibica di Curaçao, si trova uno straordinario esemplare di kapok (Ceiba pentandra), una pianta della famiglia delle Malvacee che può raggiungere i 70 metri di altezza.
Quello di Hòfi Pastor ha oltre 800 anni e una forma peculiare: sembra un creatura che lotta per liberarsi dalla terra.
Gli alberi piegati dal vento di Slope Point, in Nuova Zelanda
Slope Point è il capo più meridionale dell’Isola del Sud, in Nuova Zelanda. Si tratta di una terra disabitata, utilizzata perlopiù per far pascolare il bestiame. Qui il vento portato dalle correnti oceaniche provenienti dall’Antartide, spazza il terreno brullo, rendendo quasi impossibile la sopravvivenza di piante arboree. Quei pochi alberi che resistono, sono piegati in bizzarre e tortuose forme che rendono ben visibile la direzione dei venti.
I ginepri delle Canarie
Endemico delle isole Canarie, il Juniperus canariensis si presenta con tronchi e chiome scolpiti dai forti e costanti venti che soffiano attraverso l’arcipelago spagnolo.
Nonostante la loro apparenza fragile, questi ginepri dimostrano una straordinaria capacità di sopravvivere in un ambiente difficile, aggrappandosi tenacemente alla vita con radici profonde e tronchi resistenti.
Alberi strani per dimensione
Baniano
Il baniano (Ficus benghalensis) è uno straordinario albero originario del subcontinente indiano. Presenta delle radici aeree che si sviluppano dai rami e, una volta raggiunto il terreno, si trasformano in tronchi. In questo modo la pianta si espande fino a coprire superfici piuttosto vaste. Da un singolo albero può svilupparsi un’intera foresta.
È il simbolo nazionale dell’India.
Albero di Tule
A pochi chilometri a sud della città di Oaxaca, in Messico, si trova uno degli alberi monumentali più famosi del mondo. È l’Albero di Tule, un esemplare di cipresso di Montezuma — nome scientifico Taxodium mucronatum. Si tratta di una pianta maestosa, nativa delle regioni montuose e degli altipiani del Messico. Cresce principalmente lungo i fiumi, ma anche nei pressi di sorgenti e paludi.
Sacro e venerato dalle popolazioni originarie del luogo, dal 1910 è l’albero nazionale del Messico.
L’Albero di Tule è considerato l’albero attualmente esistente con la maggiore circonferenza: oltre 40 metri.
Salice nano
Il salice nano (Salix herbacea) è una delle piante legnose più piccole al mondo. Cresce strisciando lungo il suolo, raggiungendo raramente più di 5/6 cm di altezza, ma estendendosi in ampie colonie che tappezzano il terreno. Nonostante le sue dimensioni ridotte, il salice nano è incredibilmente resistente, adattato a sopravvivere in condizioni estreme.
Alberi strani per frutti o corteccia
Albero delle palle di cannone
L’albero delle palle di cannone, o Couroupita guianensis, è una pianta originaria delle foreste pluviali del Sud America. Deve il suo nome ai grandi frutti sferici e legnosi che produce, simili a palle di cannone, che possono raggiungere un diametro di oltre 20 centimetri.
Oltre che per i suoi particolari frutti, questa pianta è rinomata per i suoi, che sbocciano direttamente sul tronco e sui rami più grandi.
Jabuticaba
La Jabuticaba (Plinia cauliflora) è un albero originario del Brasile, conosciuto per i suoi frutti sferici che crescono direttamente sul tronco e sui rami. Questo fenomeno, chiamato caulifloria, dà all’albero un aspetto sorprendente e affascinante, con il tronco ricoperto di piccole sfere scure, simili a grossi acini d’uva e commestibili (si mangiano fresche ma si impiegano anche per marmellate, vini e liquori).
Albero dinamite
La Hura crepitans, meglio conosciuta come “albero dinamite” è una pianta tropicale piuttosto pericolosa, diffusa in America Centrale e Meridionale. Questo albero può raggiungere un’altezza di oltre 60 metri e si distingue per la sua corteccia coperta di spine acuminate, che secernono linfa tossica.
Il nome, tuttavia, non c’entra nulla con le spine: deriva, invece, dai frutti. Simili a piccole zucche, quando sono maturi si aprono esplodendo, con gran fracasso e semi lanciati a grandi distanze.
Araucaria araucana
L’Araucaria araucana, detta anche “Albero della scimmia”, è una conifera diffusa già nel Cretaceo. Originaria del Cile e dell’Argentina, può raggiungere i 50 metri di altezza. La sua caratteristica più evidente sono le foglie: dure e appuntite, oltre che taglienti come rasoi, ricoprono i rami e il tronco.
Eucalipto arcobaleno
L’eucalipto arcobaleno, scientificamente noto come Eucalyptus deglupta, è uno degli alberi più spettacolari che si possano incontrare. Originario delle Filippine, della Nuova Guinea e delle isole indonesiane, questo albero si distingue per il suo tronco multicolore che sembra dipinto a mano.
La corteccia, che si sfalda in strati sottili, rivela tonalità vivaci di verde, arancione, rosso, viola e blu, creando un effetto arcobaleno, che dà il nome alla pianta.
Foreste bizzarre
La “foresta storta” di Nowe Czarnowo, in Polonia
La foresta di Nowe Czarnowo, situata nel nord-ovest della Polonia, al confine con la Germania, è conosciuta per i suoi alberi dalle forme insolite. Situata all’interno della più grande foresta di Gryfino, è composta da circa un centinaio di pini che presentano una bizzarra curvatura alla base.
I motivi di questo fenomeno non sono chiari: c’è chi sostiene che siano così a causa dell’intervento umano (forse per avere legname adatto alla costruzione di barche) e chi, invece, pensa sia stata una tempesta di neve. Ciò che è quasi certo, è che la forma sia stata data quando le piante erano ancora molto giovani.
La “foresta danzante” di Kaliningrad
Nella exclave russa di Kaliningrad, tra Lituania e Polonia, c’è una foresta piuttosto particolare. Qui gli alberi di pino — piantati negli anni ’60 sul terreno che un tempo ospitava una scuola nazista di volo a vela — hanno tronchi contorti. È stata ribattezzata la “foresta danzante” e il motivo di tale fenomeno è sconosciuto. Alcuni sostengono si tratti dell’azione di un parassita.
Gli alberi morti di Deadvlei
Nel deserto nel Namib, in Namibia, c’è un lago completamente prosciugato. Si chiama Deadvlei (termine che mette insieme l’inglese dead, “morto” e l’afrikaan vlei, “lago” o “pantano”) e oggi è una distesa di argilla in cui sorge una strana e inquietante foresta, costituita unicamente da alberi morti.
Sono principalmente acacie, che stanno lì da circa 600/700 anni. Non si sono decomposte per via del clima estremamente secco del luogo e sembrano sculture, in un panorama che sembra uscito da una storia di fantascienza.