8 antichi parquet negli acquerelli dell’800
La moda del parquet iniziò a diffondersi nei palazzi della nobiltà e dell’alta borghesia europea fin dal ‘700, raggiungendo l’apice nel secolo successivo. Molti di quegli antichi parquet si possono ancora ammirare. Di altri, invece, rimane testimonianza solo sulle opere d’arte dell’epoca. Una interessante raccolta di acquerelli — oggi conservata presso il museo Cooper-Hewitt di New York — ne mostra alcuni esempi.
Indice
- Il salone dell’ala Montpensier del Palais-Royal di Parigi
- L’interno della “Chinese Room” del Palazzo Reale di Berlino
- Gli antichi parquet in una stanza nella Residenza del Governatore, a Hermannstadt
- L’interno di un palazzo francese a inizio ‘800
- Gli antichi parquet di un salone di metà ‘800, in un palazzo di Stoccarda
- Ritratto del Conte d’Arjuzon che suona il violino
- Una stanza del Reuss Palace di Dresda
- Gli antichi parquet nel giardino d’inverno della residenza dei Wittgenstein a Pavlino, in Russia
Il salone dell’ala Montpensier del Palais-Royal di Parigi
Oggi sede del Consiglio di Stato e del Consiglio costituzionale francese, il Palais-Royal è uno dei palazzi più belli e importanti di Parigi.
Costruito nel Seicento per volontà del celeberrimo Cardinale Richelieu, fino al 1848 è stato di proprietà dalla dinastia d’Orléans.
L’acquerello, opera dell’artista parigino Jules Frédéric Bouchet, risale a circa il 1831 e mostra il salone dell’ala Montpensier, costruita dopo la Rivoluzione Francese.
L’arredo è neoclassico e i mobili — perlopiù sedute — sono disposti simmetricamente, intervallati da applique in cristallo. Degli enormi lampadari a candelabro pendono dal soffitto, sopra un parquet lucidissimo (nonostante all’epoca non esistesse ancora la vernice SolidCrystal della gamma Solid di Renner Italia, che conferisce al pavimento in legno il medesimo effetto brillante).
L’interno della “Chinese Room” del Palazzo Reale di Berlino
La Berlino di inizio ‘800 era un crocevia di culture e la fascinazione per l’esotico e l’arte orientale si riflette negli interni del Castello di Berlino (un tempo Palazzo Reale), dove c’era una “stanza cinese”, decorata con grandi pannelli di carte da parati dipinte e mano, mobili laccati rivestiti di seta, vasi e porcellane cinesi.
La sala, caratterizzata da un particolare soffitto dipinto in modo tale da evocare il cielo, presenta un bel parquet chiaro a quadrettoni.
L’acquerello risale al 1850 ed è opera del pittore tedesco Eduard Gaertner, che si pensa lavorasse alle sue rappresentazioni di interni aiutandosi con una camera oscura.
Gli antichi parquet in una stanza nella Residenza del Governatore, a Hermannstadt
Dopo una lunga carriera militare, l’ufficiale austriaco Paul von Wernhardt ricevette il titolo di barone nel 1818, a quarantadue anni, dall’imperatore Francesco I. Nel 1834 fu inviato in Romania, a Sibiu (in tedesco Hermannstadt), dove due anni più tardi divenne governatore militare, restando in carica per dodici anni, fino al pensionamento.
La sua residenza era uno lussuoso palazzo arredato in stile Biedermeier, tipico della borghesia austriaca e tedesca dell’epoca.
Caratterizzato dalla sobrietà e dall’armonia, il Biedermeier faceva largo uso di legno pregiato come il mogano e il ciliegio, oltre che di composizioni floreali e di mobili come i divani imbottiti e le celebri sedie Thonet.
Nella sala rappresentata dall’acquerello (risalente al 1841 e attribuito a un certo M. Sekim, del quale non si hanno notizie), le pareti sono ricoperte di carte da parati a motivi floreali. Dei fiori decorano i davanzali delle finestre. I mobili sono quasi tutti allineati lungo le pareti. Il grande quadro sulla parete di destra ritrae probabilmente Ferdinando I d’Austria.
Anche il parquet è in stile Biedermeier, molto sobrio.
L’interno di un palazzo francese a inizio ‘800
Marinaio fin da giovanissima età, il francese Ambroise Louis Garneray girò il mondo sulle navi e partecipò a numerose battaglie contro la marina britannica. Appassionato di disegno e pittura, divenne “primo pittore di bordo” e in seguito intraprese la pericolosa carriera di corsaro. Catturato dagli inglesi, trascorse diversi anni in prigione. Rilasciato nel 1814, non riuscendo a trovare ancora lavoro sulle navi, si dedicò totalmente alla pittura e diventò il primo “Peintre de la Marine”, cioè pittore ufficiale della Marina francese.
È attribuito a lui l’acquerello che mostra un grande salone in stile Impero in cui si vede un tavolo centrale coperto da un panno verde, con una donna seduta e vista di spalle, probabilmente intenta a ricamare. Nella stanza ci sono anche un uomo in posa rilassata si un divano e due donne al pianoforte. Il parquet è caratterizzato da un disegno a grandi rombi.
Gli antichi parquet di un salone di metà ‘800, in un palazzo di Stoccarda
Dipinto a metà ‘800 dal pittore svizzero Caspar Obach, il quadro rappresenta la sala di un palazzo, probabilmente a Stoccarda.
Vediamo un soffitto decorato in gesso che richiama i motivi geometrici del parquet.
La stanza è arredata in stile tipicamente borghese, piuttosto sobrio per l’epoca, con l’eccezione del caminetto in marmo, del grande lampadario a candelabro e della specchiera con cornice riccamente decorata. Le sedie sono in stile Rococò.
Ritratto del Conte d’Arjuzon che suona il violino
Vissuto tra la metà del Settecento e la metà dell’Ottocento, Gabriel d’Arjuzon fu un importante politico francese, proveniente da una famiglia nobile.
Ottimo violinista, nell’acquerello attribuito al pittore e incisore Achille-Louis Martinet e realizzato tra il 1810 e il 1820 viene ritratto mentre suona insieme alla moglie Marie Agnès Françoise Pierre Pascalie Hosten, impegnata invece con la chitarra.
Nel quadro i due appaiono davanti a un porta-finestra aperta, in una stanza poco arredata ma decorata con molti quadri. Le poltrone sono in stile di Luigi XVI mentre il parquet presenta un disegno simile a quello della reggia di Versailles, che lanciò la moda delle pavimentazioni in legno nei palazzi nobiliari e alto-borghesi di Francia e dell’Europa intera.
Una stanza del Reuss Palace di Dresda
Capitale della Sassonia e rinomata a livello internazionale per la sua università e i suoi musei, Dresda è uno dei centri culturali più importanti d’Europa.
Molti dei suoi magnifici palazzi sono andati distrutti durante la Seconda guerra mondiale, ma nei quadri dell’800 e dei primi del ‘900 ne rimangono alcune testimonianze.
In questo acquerello, opera del pittore polacco C. M. Fredro, vediamo probabilmente l’artista stesso in una delle stanze del lussuoso Reuss Palace, insieme a un’anziana signora. Il tavolo è pieno di libri e pennelli e l’ambiente è tappezzato con carte da parati e decorato con tende piene di frange, mobili in stile inglese e uno splendido parquet in stile Versailles.
Gli antichi parquet nel giardino d’inverno della residenza dei Wittgenstein a Pavlino, in Russia
Conosciuti anche come limonaie o aranciere, i giardini d’inverno sono degli spazi progettati per ospitare, nei mesi freddi, le piante che necessitano di condizioni climatiche più miti, come appunto gli agrumi.
Tali spazi si potevano trovare nelle ville nobiliari di tutta l’Europa e sono spesso dei luoghi caratterizzati da architetture notevoli e riccamente decorati.
Nell’acquerello realizzato tra 1835 e il 1838 dal pittore russo Vasily Semyonovich Sadovnikov — grande maestro della prospettiva — vediamo quello che è probabilmente il giardino d’inverno della residenza estiva di Pavlino, in Russia, della famiglia nobile Wittgenstein, di origine tedesca.
Nello specifico, l’ambiente rappresentato è stato qui trasformato in una sala da ballo e presenta un bel parquet a quadrettoni, lucidissimo, con molte piante, statue e sedie disposte a raggiera.