Il parquet in jarrah
Quando parliamo di pavimenti in legno, ogni essenza ha le sue peculiarità. Ce ne sono di più o meno adatte a particolari ambienti, o di più o meno resistenti all’acqua e all’umidità. Oggi parliamo del parquet in jarrah, che si ricava da una precisa specie di eucalipto, molto diffusa in alcune zone dell’Australia.
Indice
Da dove viene il parquet in jarrah
L’eucalipto fa parte della famiglia delle Myrtaceae (come il mirto) ed è un genere diffuso soprattutto in Australia. Sono oltre 700 le specie presenti, e tra queste c’è l’Eucalyptus marginata, meglio noto come jarrah o mogano del fiume Swan, essendo diffuso unicamente delle regioni sud-occidentali del paese, dove scorre, appunto, il fiume Swan, che sfocia nel territorio metropolitano di Perth.
Gli alberi di jarrah hanno una crescita lenta e possono arrivare a 50 metri di altezza, con tronchi del diametro di 3 metri e mezzo. Li si può trovare in diversi ecosistemi: sulle montagne come nelle paludi e nei deserti. Presenta una corteccia bruno-grigiastra molto ruvida, con scanalature verticali. L’alburno è sottile, con tonalità che vanno dal giallo pallido al rosa. Il durame presenta invece un caratteristico colore che varia dal rosso chiaro fino a uno scuro rosso mattone. Il legno nel corso degli anni tende a scurirsi per l’azione dei raggi solari.
La grana è solitamente intrecciata o ondulata, con una tessitura media o grossolana.
Si tratta di un’essenza particolarmente dura e durevole. È molto resistente a umidità, batteri, muffe, funghi e insetti (termiti comprese). Ha un’alta densità, cosa che la rende difficile da lavorare con gli strumenti tradizionali.
Come viene utilizzato il legno di jarrah
Nelle zone in cui cresce, è storicamente impiegato per moltissimi usi, dalla falegnameria all’ebanisteria, come rivestimento ma anche per usi strutturali, ad esempio per ponti ed edifici.
Essendo molto abbondante nella zona sud-occidentale del paese, nelle abitazioni costruite tra gli anni ’20 e ’30 del ‘900 lo si trova molto spesso come parquet. Per via della sua resistenza e densità, è perfetto per zone ad alto calpestio, ma anche come decking per esterno.
Il legno di jarrah fu importato per la prima volta nel Regno Unito nell’800, e adoperato per i moli, per le traversine ferroviarie e persino per le strade, ricoperto di asfalto, in sostituzione dei ciottoli.
Si usa inoltre per la costruzione di strumenti musicali come strumenti a percussione e intarsi per la chitarra.
Nella medicina tradizionale, infine, foglie e corteccia erano utilizzate per curare malattie e morsi di serpente.
I pregi del parquet in jarrah
- È un’essenza dura e ad alta densità.
- È molto durevole.
- Ha un’altissima calpestabilità.
- Sopporta bene urti e graffi.
- Resiste a funghi, muffe, batteri, parassiti e insetti.
- È resistente anche alle intemperie e all’umidità, per questo si usa pure per il decking.
- Ha naturali proprietà ignifughe.
- Presenta un caratteristico colore rossiccio che si modifica nel corso del tempo, diventando sempre più profondo. Ci sono anche varianti cromatiche sul giallo, sul rosa e sull’arancio.
- Vista la notevole durabilità, c’è un grande mercato di legno di jarrah vecchio di decenni (o di età che superano addirittura il secolo), appositamente ricondizionato per essere impiegato nei parquet o nei rivestimenti.
I difetti
- È difficile da lavorare.
- Per alcuni l’ossidazione e i cambiamenti di colore potrebbero essere un problema.
- Se in Australia è molto diffuso e facile da trovare, da noi il parquet in jarrah è piuttosto raro e costoso.
Qualche consiglio per far durare a lungo il proprio parquet in jarrah
Il parquet in jarrah si può impiegare sia per interni che per esterni. Essendo resistente praticamente a tutto e molto durevole nel tempo, non necessita di una particolare manutenzione.
Come finitura, si può utilizzare sia la vernice che l’olio.
Tra le vernici, la gamma Solid di Renner Italia presenta quattro prodotti a base acquosa, con diversi effetti di brillantezza, dalla più opaca, SolidZero, alla più brillante, SolidCrystal, passando per SolidNature e SolidClassic. Si tratta di prodotti a ridottissimo contenuto di solventi, che proteggono il legno anche dall’azione ossidante dei raggi UV, che causano i cambiamenti di colore.
Per quanto concerne gli oli impregnanti, invece, consigliamo, per gli interni, SolidOil, altamente opaco, SolidOilnature, a bassa opacità, oppure SolidOilLux, che regala un’alta luminosità.
In caso di uso esterno, esiste una finitura specifica: l’olio antiscivolo a base acquosa SoliDeck.
Per la quotidiana manutenzione, infine, basta una normalissima pulizia con scopa, aspirapolvere o panno asciutto. In caso di sporco, suggeriamo invece il detergente SolidClean, a base d’acqua, a ridotto contenuto di solventi e specifico per parquet.