Il parquet in bilinga
Ogni essenza del legno ha le proprie particolarità, con pregi, difetti, usi consigliati e sconsigliati, soprattutto per quanto riguarda il loro utilizzo come pavimentazione. Stavolta parliamo del parquet in bilinga, che si ricava da una pianta tropicale, e delle sue caratteristiche.
Indice
Da dove viene il parquet in bilinga
Quello che viene comunemente chiamato bilinga è un legno che si ottiene dall’albero di Nauclea diderrichii, che appartiene alla famiglia delle Rubiaceae, composta in larga maggioranza da specie tropicali, tra le quali la Gardenia e la Coffea, dalla quale si ricava il caffè.
La nauclea è appunto conosciuta anche come bilinga, ma ha anche altri nomi, tra i quali aloma, badi, kusia, engola e opepe.
L’albero cresce nelle regioni tropicali dell’Africa, specialmente in Costa d’Avorio, Angola, Ghana, Nigeria e Uganda. Ha un tronco che può andare dai 60 ai 90 cm di diametro e un’altezza che può superare i 40 metri. Il durame ha un colore che va dal giallo dorato al giallo arancio ed è leggermente luccicante. L’alburno presenta invece da una venatura intrecciata. Per via della sua fibratura irregolare è difficile da essiccare e, in questa fase, può andare incontro a fessurazioni.
Il legno che se ne ricava è molto duro e ha un’alta densità, oltre che resistenza a funghi, parassiti, muffe e intemperie, caratteristiche che lo rendono ideale per l’uso esterno e vicino all’acqua.
Come viene utilizzato il legno di bilinga
Tradizionalmente impiegato come legno per opere di carpenteria dalle popolazioni locali, il bilinga è ancora oggi utilizzato nell’industria nautica, per le pavimentazioni (anche industriali), per pali, recinzioni, opere idrauliche, ponti, traversine ferroviarie e nel settore dell’ebanisteria.
Come parquet, è molto apprezzato per la sua resistenza e durevolezza ed è adoperato soprattutto per ambienti difficili come bagni e cucine e in esterno, come decking.
I pregi del parquet in bilinga
- È un legno duro.
- È molto durevole.
- Si lavora con facilità.
- Resiste all’acqua, all’umidità, al calpestio e alle intemperie.
- È resistente anche a batteri, muffe e parassiti.
- Non è facile graffiarlo e ammaccarlo.
- È piuttosto stabile.
I difetti
- Si può danneggiare durante l’essiccazione.
- Se non installato bene si può deformare.
Qualche consiglio per far durare a lungo il proprio parquet in bilinga
Per conservare a lungo la naturale bellezza di un parquet in bilinga è preferibile una finitura a olio di qualità superiore. Essendo un’essenza particolarmente adatta per il decking, suggeriamo l’olio antisdrucciolo SoliDeck della gamma Solid di Renner Italia. Questo prodotto è formulato con oli emulsionati e resine all’acqua, e offre idrorepellenza e un’elevata resistenza al calpestio. Si applica facilmente con un pennello o un rullo e può essere ripristinato senza carteggiatura, passando giusto un paio di mani di prodotto.
Inoltre, SoliDeck contiene filtri UV per proteggere il legno dai dannosi raggi solari così da mantenere più a lungo il colore naturale del legno.
Per la manutenzione quotidiana, è invece sufficiente pulire il parquet con un panno o una scopa, mentre in caso di sporco più ostinato si consiglia l’utilizzo del detergente neutro SolidClean, che preserva il legno senza danneggiarlo.