Il parquet in pino
Le “essenze” del legno, come ben sappiamo, sono assai numerose. Ognuna di esse ha le proprie peculiarità. Alcune sono più indicate per particolari ambienti o specifici usi, altre meno, specialmente quando si tratta di pavimenti. Stavolta trattiamo del parquet in pino.
Indice
Da dove viene il parquet in pino
L’albero di pino appartiene a una famiglia a sé stante, quella delle Pinaceae. Essa comprende moltissime specie di conifere, dai pini agli abeti, dai larici ai cedri. Nel solo genere Pinus si possono contare oltre 120 specie differenti.
I pini sono diffusi principalmente nell’Europa centro-settentrionale e orientale, ma anche nella parte meridionale del continente, oltre che in America e in Asia.
In Italia sono tipici delle zone alpine il pino silvestre, il pino cembro e il pino mugo. Quest’ultimo lo si trova pure nelle aree appenniniche, insieme al pino nero e al pino loricato. Tipici degli ecosistemi del centro-sud sono invece il pino marittimo, il pino domestico e il pino d’Aleppo.
Il legno di questa pianta è particolarmente ricco di resina, ma presenta caratteristiche anche molto differenti in base alla specie e al luogo in cui cresce. Il legno che si ricava dai pino del Nord Europa, ad esempio, è più duro e pesante.
L’alburno e il durame sono diversi tra loro, il primo è bianco-rosato, mentre il secondo assume una colorazione che tende dal bianco-giallastro al bruno-rosato, quasi rosso.
Presenta una tessitura media e una fibratura diritta e regolare.
Le differenze tra pino e abete
Non è raro che capiti di confondere i due generi. Sono effettivamente molte le somiglianze, tuttavia hanno delle caratteristiche che permettono di distinguerli.
Il pino:
- ha una forma a ombrello, i rami sono nella parte alta del tronco;
- gli aghi sono raggruppati a ciuffi da 2 fino a 5, e non sono direttamente attaccati ai rami ma a minuscoli rametti chiamati brachiblasti;
- le pigne sono più tozze e arrotondate;
- può raggiungere un’altezza di 30 metri;
- si possono trovare esemplari sia in montagna che al mare;
- il legno è molto resinoso, è poco deformabile ma può si può ritirare.
L’abete:
- ha una forma conica, simile a una piramide. I rami sono distribuiti lungo tutto il tronco;
- gli aghi partono direttamente dai rami, attaccati singolarmente;
- le pigne sono lunghe e affusolate;
- può raggiungere un’altezza di 50 metri;
- non cresce a basse quote;
- il legno ha un colore simile a quello del pino ma le venature più marcate, e tende a creparsi maggiormente.
Come viene utilizzato il legno di pino
È un legno molto versatile, tra i più usati in assoluto dall’uomo fin dalla notte dei tempi.
Oggi viene impiegato soprattutto nel settore degli arredi e degli infissi, oltre che nell’industria cartaria. Si adopera anche come legna da ardere ma, per via dell’abbondante resina, non è tra i più efficienti.
Dagli scarti della lavorazione si producono segatura e trucioli, commercializzati come pellet o brikett per le stufe.
Dal pino silvestre si estrae un celebre olio essenziale dal profumo balsamico. Ha un’azione tonificante, espettorante (si usa negli aerosol), antisettica, antireumatica e antinfiammatoria.
I pregi del parquet in pino
- È un legno flessibile e facile da lavorare.
- Ha un grado medio di durezza.
- Non è particolarmente costoso.
- Può essere trattato a piacimento, supporta diverse finiture.
- Ideale per camere da letto o stanze in cui si può camminare a piedi scalzi per sentire la sensazione vellutata che regala la superficie.
I difetti
- La resina può dare problemi durante la lavorazione del legno.
- Tende a scurirsi piuttosto rapidamente.
- Non resiste molto alle intemperie.
- Può essere attaccato da funghi, insetti e muffa.
Qualche consiglio per far durare a lungo il proprio parquet in pino
La finitura di un parquet è essenziale per proteggere a lungo la naturale bellezza del legno da sporco, dall’acqua, dagli urti e dall’invecchiamento.
Con un pavimento in pino si può tranquillamente optare per una finitura a vernice oppure una a olio. L’importante, qualunque sia la scelta, è farlo con i prodotti giusti.
La gamma Solid di Renner Italia offre quattro vernici a base d’acqua, a ridottissimo contenuto di solventi e con speciali filtri UV che ritardano l’ossidazione dovuta ai raggi solari.
Variano tra loro per l’effetto di maggiore o minore opacità o brillantezza. Dalla più opaca, abbiamo: SolidZero, SolidNature, SolidClassic e SolidCrystal.
Se si preferisce usare un olio, allora è possibile scegliere tra SolidOil, che è altamente opaco, SolidOilnature, dai riflessi naturali e a bassa opacità, o il luminosissimo SolidOilLux.
Formulati a base di oli-uretanizzati, sono resistenti all’usura e nettamente superiori ai convenzionali trattamenti a olio disponibili sul mercato. Presentano — come le vernici — filtri UV, che col pino, che cambia colore rapidamente, sono praticamente indispensabili.
Per quanto concerte la pulizia quotidiana, infine, saranno sufficienti scopa (anche elettrica) e un panno morbido per raccogliere la polvere. Per lo sporco è sempre consigliato un detergente specifico per parquet, come il nostro SolidClean.