Il parquet in palissandro
Il parquet in palissandro è solo una delle tantissime “essenze” con cui può essere realizzato un pavimento in legno. Ciascuna di esse ha punti di forza e caratteristiche specifiche che le rendono più o meno adatte a specifici usi e stili, e a particolari ambienti. Stavolta parliamo del parquet in palissandro.
Indice
Da dove viene il parquet in palissandro
Il palissandro fa parte del genere Dalbergia, molto diffuso nelle aree tropicali del pianeta. Si tratta di piante di dimensioni medie o piccole, a loro volta appartenenti alla famiglia delle Fabacee, come pure il merbau, il doussié, il bubinga, il cabreuva incenso e il wengé.
Vi sono molte specie di palissandro, che crescono nell’America meridionale e centrale, in Africa e in Asia. Sono tenute costantemente sotto controllo perché, in molti casi, si tratta di piante a rischio.
L’altezza può variare molto da specie a specie, e generalmente va dai 10/15 metri fino ai 30/35. La corteccia è scura e grigia. Il legno ha una tessitura fine e media, di notevole durezza. È di colore scuro, marrone/bruno/violaceo con striature rossastre che virano verso il nero. Esistono comunque molte sfumature cromatiche, in base alla pianta.
Il palissandro è anche conosciuto come legno di rosa per il suo odore dolciastro. In inglese viene infatti chiamato rosewood e in francese bois de rose.
Le specie più utilizzate per il parquet in palissandro
Non tutti gli alberi del genere Dalbergia sono adatti per il legno dei pavimenti.
I più usati sono:
- la Dalbergia nigra (o Dalbergia cearensis, detta anche palissandro di Rio e bois violette). È originaria del Brasile, ha un colore nocciola/marrone e venature nerastre;
- la Dalbergia baroni. Si trova in Madagascar. A livello cromatico il legno non è molto diverso da quello brasiliano. È molto compatto e oleoso e dà problemi con l’incollaggio;
- la Dalbergia latifolia. Proviene da India e Pakistan. È un palissandro conosciuto anche come legno di rosa.
Come viene utilizzato il legno di palissandro
Nell’Europa del XVIII e del XIX secolo il palissandro era uno dei legni maggiormente richiesti per i più pregiati lavori di ebanisteria e di intarsio. Esso proveniva dalle colonie ed era adoperato soprattutto in Francia e Inghilterra. Mobili e oggetti prodotti con questa essenza si trovano oggi nei negozi di antiquariato e nei musei.
Come già accennato, essendo quello della Dalbergia un genere a rischio, oggi è molto meno utilizzato e deve obbligatoriamente provenire da una filiera tracciata e certificata. Si impiega ancora per mobili di lusso, parquet, impiallacciature, stecche da biliardo, pezzi neri degli scacchi e strumenti musicali (chitarre, fagotti, bassi, armoniche a bocca, marimba, violini, xilofoni…).
Il suo olio essenziale, estratto al vapore dalle scaglie di legno, è usato nell’industria farmaceutica e in quella cosmetica. È anche tra gli ingredienti di uno dei profumi più famosi di tutti i tempi: lo Chanel n.5.
I pregi del parquet in palissandro
- È un legno duro.
- Ha una elevata resistenza a compressione e flessione.
- Ha una bassa ossidazione.
- Emana un caratteristico profumo di rosa.
- È molto pregiato.
- Si può fissare bene con viti e chiodi
I difetti
- La sua durabilità nel tempo è limitata.
- Ha un prezzo elevato.
- È difficile da incollare vista la superficie oleosa del legno.
Qualche consiglio per far durare a lungo il proprio parquet in palissandro
Caratterizzato da bellissime venature e da un colore che si evolve e arricchisce di sfumature nel corso del tempo, il parquet in palissandro è una preziosa fonte di bellezza. In quanto tale, va curato al meglio.
Per la finitura si può scegliere tra le vernici e gli oli della gamma Solid di Renner Italia.
Le vernici, tutte a base acquosa, esenti da sostanze problematiche per la salute e per l’ambiente e formulate con appositi filtri UV, differiscono tra loro per l’effetto opaco o lucido. Salendo nel grado di luminosità troviamo SolidZero, la più opaca, SolidNature, SolidClassic e infine SolidCrystal, la più lucida.
Tra gli oli impregnanti, invece, ci sono SolidOil (a effetto naturale altamente opaco), SolidOilNature (a bassa opacità) e SolidOilLux (ad alta brillantezza).
Per la manutenzione quotidiana consigliamo invece l’uso di stracci di lana, scopa elettrica o panni catturapolvere. Lo sporco va rimosso adoperando un detergente neutro come SolidClean, appositamente formulato per il parquet. Non rovina il legno e, come le vernici e gli oli Solid, non contiene sostanze pericolose.