Il parquet in faggio
Ogni essenza del legno ha le sue peculiarità. Quando le si utilizza per i pavimenti, alcune sono più adatte a particolari ambienti, altre si prestano meglio per certi usi specifici. In questo caso andiamo a vedere le caratteristiche del parquet in faggio.
Indice
Da dove viene il parquet in faggio
Il nome scientifico del faggio è Fagus. Secondo alcune interpretazioni il termine latino deriverebbe dal greco phágo, cioè “io mangio”, dato che i suoi frutti sono stati usati per millenni come mangime per animali (tuttora è usato soprattutto come cibo per suini) e come alimento per gli uomini. Tali frutti, le faggiole, sono infatti commestibili — solitamente arrostiti, come le castagne — una volta rimosso il pericarpo, che è velenoso.
Fa parte della famiglia della Fagaceae, che comprende anche le querce.
Vi sono molte specie di faggio. Tra le più diffuse in Italia c’è il Fagus sylvatica, che cresce in particolare sulle Alpi e sugli Appennini, ma la si trova praticamente in tutte le zone temperate e nel nostro continente è diffusa soprattutto nell’Europa Centrale, dov’è uno degli alberi più presenti in assoluto.
Si tratta di una pianta molto adattabile (ad esempio non ha problemi con le zone ombrose) e che ha ritmi di crescita straordinariamente elevati, persino in età avanzata. Può arrivare fino ai 45 metri.
Nel faggio l’alburno e il durame non sono differenziati. Il legno ha venature sottili, la fibra è dritta e i pori non sono visibili. Questo dà al materiale un aspetto molto regolare. Il colore è chiaro, biancastro/grigiastro o giallo/dorato, e può tendere ad una tonalità rosata. Per il parquet, di norma viene usato per listelli di dimensioni medie o piccole.
Può essere sottoposto a trattamenti di sbiancamento o di antichizzazione.
Come viene utilizzato il legno di faggio
È una pianta dai molti usi. Dei frutti commestibili abbiamo già parlato, ma anche le foglie vengono adoperate come foraggio dai pastori quando c’è penuria d’erba.
Con la corteccia si fanno invece decotti dal potere febbrifugo e astringente, mentre le radici giovani sono considerate degli ottimi anticonvulsivi. Viene pure prodotto un distillato del legno, il creosoto: un liquido oleoso usato in medicina come balsamico ed espettorante, nonché come repellente per insetti.
Per via della sua grande diffusione e delle sue caratteristiche di resistenza e facilità di lavorazione, il legno di faggio si presta ottimamente come legna da ardere e per la costruzione di utensili da cucina, mobili, giocattoli e strumenti musicali. Per la sua omogeneità lo si impiega anche negli impianti sportivi, ad esempio i parquet per il basket e la pallavolo.
I pregi del parquet in faggio
- È un legno robusto, resistente e durevole.
- Resiste alla pressione, quindi non si segna se si appoggia un mobile pesante.
- Regge bene un elevato calpestio.
- Non teme graffi o scalfiture.
- Presenta una trama fine e uniforme.
- È un legno molto comune, quindi il prezzo non è tra i più elevati.
I difetti
- Se non vaporizzato (vedi paragrafo successivo) risente molto dell’umidità e degli sbalzi di temperatura. Quindi non è adatto per il bagno o per ambienti umidi.
- Non è ideale per il riscaldamento a pavimento.
- È molto ossidabile.
Il parquet in faggio vaporizzato
Il parquet in faggio può subire un trattamento particolare chiamato vaporizzazione, e messo in commercio con il nome di Faggio evaporato.
Questo procedimento consiste nel riscaldare i tronchi con il vapore in fase di essiccazione, allo scopo di migliorare le caratteristiche meccaniche e di resistenza del legno.
Oltre a rendere il legno più duraturo, la vaporizzazione aumenta la resistenza ai funghi, all’umidità e agli sbalzi termici. Inoltre modifica il colore, che vira su tonalità più calde, che vanno verso il bruno rosato.
Il “faggio evaporato” non si usa soltanto per il parquet ma anche per mobili e oggetti.
Qualche consiglio per far durare a lungo il proprio parquet in faggio
Il parquet in faggio è un’ottima base su cui costruire lo stile della propria casa. È un’essenza facilmente adattabile a diversi tipi di vernice e trattamento, quindi la si può personalizzare come si crede.
La cosa importante è scegliere prodotti di qualità che possano proteggere a lungo il legno senza danneggiarlo. Le finiture della gamma Solid di Renner Italia sono l’ideale. Ve ne sono di specifiche per i legni chiari, come SolidZero, una vernice a base acquosa a riflesso zero, a ridottissimo contenuto di solventi ed esente da sostanze problematiche per la salute e per l’ambiente. È molto resistente all’usura e contiene anche filtri UV che proteggono il colore naturale del legno dall’ossidazione dovuta all’esposizione dei raggi solari: particolare molto importante visto che il legno di faggio tende a ossidarsi.
Per chi invece preferisce una finitura all’olio, ce n’è una con effetto sbiancato e a bassa opacità: si chiama SolidOilNature e anche questa non è dannosa per l’uomo e l’ambiente e contiene filtri UV.
La manutenzione quotidiana potrà essere svolta semplicemente con aspirapolvere e scopa. In caso di sporco, consigliamo il detergente neutro all’acqua SolidClean, che non danneggia le superfici ed è a ridotto contenuto di solventi.