Il parquet in frassino
Le essenze del legno sono numerose. Ciascuna di esse ha caratteristiche specifiche, che le rendono più o meno adatte a particolari usi e ambienti. Stavolta parliamo del parquet in frassino, realizzato con un legno che ha un posto davvero speciale nell’immaginario culturale di molte civiltà.
Indice
Da dove viene il parquet in frassino
Nome scientifico Fraxinus, il frassino fa parte della grande famiglia delle Oleaceae, nella quale figurano anche arbusti come la Forsythia e il Ligustro, piante ornamentali come il Gelsomino e soprattutto un albero fondamentale per le civiltà mediterranee come l’Ulivo.
Il frassino raggiunge generalmente un’altezza che si aggira attorno ai 20 metri, con un tronco dai 50 cm al metro di diametro. Tende a crescere molto rapidamente in verticale per cercare la luce oltre le canopie delle altre piante.
La chioma è folta, con foglie oblunghe, lanceolate e dai bordi seghettati. La corteccia è di color grigio chiaro e nero, con numerose fessurazioni.
Questa pianta si adatta a diversi tipi di terreni — dalla pianura alla montagna, passando per la collina — e cresce rigogliosa vicino ai corsi d’acqua. È tipica delle regioni temperate del Nord Europa, del Nord America e del Giappone. Non “soffre” l’altitudine, e la si trova anche sulle Alpi, fino a circa 1200 metri.
Il legno che se ne ricava è leggero e flessibile, resistente sia alle sollecitazioni meccaniche che agli agenti atmosferici. Tende inoltre a non scheggiarsi. Caratteristiche, queste, che lo rendono molto utilizzato in diversi settori.
Gli anelli di accrescimento sono molto visibili, la fibratura è dritta e la tessitura grossolana. Il colore tende al chiaro: dal bianco al rosa, dal biondo chiaro al bruno pallido, a volte con sfumature verdi.
Alcune curiosità sul frassino
Si dice fossero in frassino le frecce di cupido, le bacchette dei druidi, e i paletti da piantare nel cuore dei vampiri per ucciderli definitivamente.
Nella mitologia norrena, il Fraxinus simboleggiava il cosiddetto albero del mondo, tramite tra la sfera celeste, la dimensione terrena e quella dell’oltretomba. Veniva chiamato Yggdrasil, come ben sanno coloro che hanno visto i film su Thor.
Ancora oggi i pastori scozzesi hanno un bastone di frassino perché pare sia particolarmente efficace nell’allontanare i serpenti.
Per la tradizione popolare il fumo del frassino arso era benefico — il primo bagnetto dei neonati lo si faceva accanto a un fuoco alimentato con la legna di quest’albero — e il suo legno proteggeva dal malocchio. Le foglie erano assai usate nelle arti curative, in caso di febbre, malaria, gotta e reumatismi. Attualmente gli estratti sono utilizzati per dolori che coinvolgono viso, testa, denti, bocca, naso e orecchie, oltre che per la nevralgia del trigemino.
Dal frassino si può inoltre ricavare la manna, una linfa estratta dalla corteccia opportunamente incisa. Da questi tagli esce un succo inizialmente amaro, ma che a contatto con l’aria si schiarisce e diventa dolce.
Citata anche nella Bibbia (la famosa “manna dal cielo”), si estrae anche ai giorni nostri: ha proprietà fluidificanti, emollienti e sedative della tosse, inoltre ha uso cosmetico perché rende la pelle più liscia.
Come viene utilizzato il legno di frassino
Come già accennato, le sue caratteristiche di leggerezza ed elasticità ne fanno un legno molto ricercato, seppure non pregiato.
Viene utilizzato principalmente per fabbricare mobili, articoli sportivi (tra cui remi e mazze da baseball), strumenti musicali, pioli per le scale, ruote in legno e attrezzi per il giardinaggio.
Pare che le ruote delle primissime automobili fossero proprio in frassino.
Nell’edilizia lo si adopera soprattutto per pavimenti e serramenti.
Questo tipo di legno viene frequentemente sottoposto ad alcuni trattamenti e lavorazioni:
- termotrattamento: dopo l’essiccazione viene portato a una temperatura di circa 200°C. In questo modo lo si indurisce rendendolo più stabile (cambia anche il colore, assumendo una sfumatura bruna o bronzea). Il frassino termotrattato, più resistente a umidità e agenti atmosferici, si impiega per il decking e per le facciate degli edifici;
- lamellatura: prevede l’inserimento di uno strato di sughero tra le tavole di frassino trattate termicamente. Si tratta di un procedimento adoperato soprattutto per gli infissi visto che crea un isolamento termoacustico molto resistente alle intemperie, compresi forti venti e salsedine;
- sbiancatura: è molto richiesta per gli interni — porte, pavimenti, rivestimenti.
I pregi del parquet in frassino
- È leggero e robusto.
- È resistente agli agenti atmosferici, soprattutto se termotrattato.
- Ha grande elasticità e resistenza agli urti e alle sollecitazioni meccaniche.
- Il prezzo è economico rispetto a molte altre essenze.
- È facile da lavorare.
- Ha la caratteristica molto apprezzata del “poro aperto”, cioè della venatura scavata e piuttosto visibile.
- Presenta pochi nodi.
I difetti
- Per la sua elasticità è adatto ai rivestimenti ma non alle strutture, perché corre il rischio di spaccarsi.
- È un legno longevo ma può essere attaccato da funghi, insetti e parassiti.
Qualche consiglio per far durare a lungo il proprio parquet in frassino
Se si sceglie questa essenza, si è certi di aver posato un pavimento che durerà nel tempo, sarà resistente e molto piacevole sia al tatto che alla vista.
Per fare in modo che la bellezza delle venature e che la lucentezza del legno non vengano meno col passare degli anni, è importante trattarlo con prodotti di qualità, sia per quanto concerne la finitura che per la manutenzione quotidiana.
Nella gamma Solid di Renner Italia ci sono diversi prodotti indicati per i legni chiari. Tra le vernici troviamo quella all’acqua SolidZero, una vernice “invisibile” a riflesso zero, molto resistente all’usura, a ridottissimo contenuto di solventi ed esente da sostanze problematiche per la salute e per l’ambiente. Contiene anche filtri UV che proteggono il colore naturale del legno dall’ingiallimento dovuto all’esposizione dei raggi solari.
Le medesime caratteristiche sono presenti pure in SolidOilNature, un olio con effetto sbiancato e a bassa opacità.
Per la manutenzione, invece, consigliamo una quotidiana pulizia con scopa o aspirapolvere. Per lo sporco, laddove un panno bagnato e ben strizzato non basti, si può usare un prodotto come SolidClean. È un detergente neutro all’acqua indicato per tutti i tipi di legno. A ridotto contenuto di solventi, non danneggia chi lo utilizza né l’ambiente, e toglie lo sporco senza danneggiare le superfici.