Il parquet in castagno
Il legno ha molte essenze, e ogni essenza ha le sue specifiche caratteristiche. Alcune di esse si prestano meglio per certi ambienti. Altre danno il massimo in alcune specifiche condizioni mentre sono sconsigliate per certi specifici usi. In questo caso parliamo di una pianta conosciuta soprattutto per i suoi frutti, dalla quale si ricava un legno molto pregiato, col quale si realizza il parquet in castagno.
Indice
Da dove viene il parquet in castagno
La pianta del castagno fa parte della famiglia delle Fagaceae, come i faggi e le querce. È di origine euroasiatica e nordafricana. Nell’Europa centro-meridionale è rappresentata principalmente dalla specie Castanea sativa, o castagno europeo.
Diffuso anche in Italia, questo tipo di castagno cresce in una zona fitoclimatica chiamata Castanetum, che va dalla fascia montana alpina e arriva fino alla Sicilia.
Il castagno cresce tra i 400 e i 1000 metri di altezza ed è una pianta longeva (può vivere anche più di 1000 anni). Ha un fusto ampio che può arrivare ai 2 metri di diametro (liscio quando la pianta è giovane, e con scanalature quando la pianta è più vecchia). A causa degli innesti e della potatura, negli esemplari coltivati per la produzione di frutti il tronco raggiunge raramente notevoli dimensioni, mostrando spesso irregolarità nel legno.
Ha una chioma ampia con foglie lanceolate e seghettate. I suoi frutti — le castagne — sono racchiusi in un “riccio”.
Il legno che si ricava dal castagno ha tonalità terrose, che vanno dal giallognolo/grigio più chiaro dell’alburno al castano/marrone/bruno del durame. La sua tessitura è grossolana, le fibre dritte e sottili a volte diventano a spirale. L’aspetto rustico e pieno di nodi è una delle sue caratteristiche estetiche più apprezzate.
Come viene utilizzato il legno di castagno
Oltre alla frutticoltura, il settore principale in cui viene adoperato il castagno è quello dell’arredo. Il legno, tuttavia, è da sempre usato anche in ambito edile, in particolare per costruire travi e pali.
Essendo resistente all’acqua si adopera nel settore navale ma anche per le botti e le traverse ferroviarie.
I tannini — di cui legno e corteccia sono molto ricchi — un tempo venivano estratti per essere impiegati nell’industria conciaria.
Il leggendario Castagno dei Cento Cavalli
In Sicilia, alle pendici dell’Etna, nel territorio del comune di Sant’Alfio (CT), si trova uno dei più eccezionali alberi di castagno di tutto il mondo. È una pianta monumentale, la cui età è dibattuta ma che comunque dovrebbe essere compresa tra i 2000 e i 4000 anni. Potrebbe anche essere l’albero con la più grande circonferenza del mondo, tuttavia questo primato non è ancora certo data la sua peculiare forma. Il cosiddetto Castagno dei Cento Cavalli, infatti, è costituito da diversi polloni, appartenenti, pare, a un’unica e gigantesca pianta.
Il nome deriva da un’antica leggenda, che è stata tramandata in diverse varianti. Nelle storie cambiano i personaggi e i dettagli ma il succo del racconto è più meno lo stesso. Protagonista è una regina, a volte indicata come Giovanna d’Aragona; altre come l’imperatrice Isabella d’Inghilterra, che fu terza moglie di Federico II; altre ancora come Giovanna I d’Angiò. Tale regina, trovatasi a passare per quelle terre con un seguito di dame e di circa cento cavalieri, venne sorpresa da un grande temporale. Il gruppo si rifugiò quindi sotto le fronde del grande castagno, che da allora prese quel nome.
Al di là delle leggende, il Castagno dei Cento Cavalli è meta di visite e pellegrinaggi fin dal ‘700, quando gli artisti, i nobili e gli intellettuali di tutta Europa passavano di lì durante il tradizionale Grand Tour. Al suo interno, nel grande spazio cavo ellittico circondato dai polloni, un tempo c’erano un forno, una capanna e una casa. Quest’ultima è stata ritratta in un quadro del ‘700 del pittore francese Jean-Pierre Houël.
I pregi del parquet in castagno
- È poco sensibile alle variazioni di temperatura e umidità.
- È molto resistente all’umidità.
- Il legno del castagno è ricco di tannini, che lo proteggono da funghi, tarli e altri insetti e parassiti.
- Si conserva molto bene e resiste nel tempo. Ha un alto livello di durabilità.
- È leggero e compatto, facile da lavorare.
I difetti
- È un legno abbastanza costoso, per questo spesso si preferisce usare altre essenze, come il rovere o l’olmo.
- Per via della forma irregolare del tronco e dei rami, il legno può essere pieno di nodi a occhio di pernice, di cipollature e di deviazioni nella fibratura.
- Essendo un legno acido, potrebbe reagire a contatto con colle alcaline.
Qualche consiglio per far durare a lungo il proprio parquet in castagno
Come ogni parquet anche quello in castagno ha bisogno di protezione e manutenzione. A partire dalla finitura, che potrà essere a olio o a vernice.
Tra le vernici, consigliamo quella della gamma Solid di Renner Italia. Ci sono SolidZero, SolidNature, SolidClassic e SolidCrystal. Sono tutti prodotti a base acquosa, a ridottissimo uso di solventi e con speciali filtri UV che rallentano l’ingiallimento dovuto all’esposizione del legno alla luce. Le quattro vernici differiscono tra loro per il grado di brillantezza ma sono tutte quante esenti da sostanze dannose per l’ambiente e per la salute.
Chi invece preferisce una finitura a olio — che necessita di maggior manutenzione ma valorizza meglio la naturale bellezza del legno — potrà scegliere tra SolidOil, SolidOilNature e SolidOilLux. Come le vernici, sono a base acquosa, non dannosi per ambiente e salute, e formulati con filtri UV.
Per ciò che concerne la pulizia quotidiana, invece, aspirapolvere o scopa sono indispensabili. Ma in caso di macchie e sporco si deve usare un prodotto specifico come SolidClean. È un detergente neutro per la pulizia di tutti i parquet. Formulato a base acquosa e con ridotto contenuto di solventi, non rilascia sostanze dannose per le persone e l’ambiente, e non danneggia le superfici.